Col patrocinio di Provincia, Comune e Fondazione Comunitaria del Varesotto, si potrà ammirare a Varese, presso il Salone Estense, domenica 20 dicembre, dalle 9 alle 19, la tela "Natività" della Bottega di Filippo Lippi (Firenze 1406 – Spoleto 1469).
La tela risale alla seconda metà del '400. Si tratta di un'importante e rara "tempera a uovo" su tavola di pioppo entro cornice antica a tabernacolo dorata e intagliata.
La Bottega di Filippo Lippi, artista fondamentale del Rinascimento toscano, anello di congiunzione fra Masaccio e Botticelli, giungerà, con opere come questa, di chiara committenza privata, fino agli inizi del Cinquecento ed anche oltre. La "maniera" di questa importante bottega sarà un punto di riferimento significativo per i decenni successivi.
L'opera in questione presenta i modi pittorici delicati tipici del periodo, i lineamenti della Madonna, di aspetto "nordico" coi capelli biondi ben curati, sono finissimi, il San Giuseppe, secondo tradizione, appare di aspetto assai maturo, quasi senile. I panneggi del manto della Vergine sono di particolare leggerezza, con chiaroscuri salienti che ne accentuano l'effetto tridimensionale. Il Bambino appare "diafano", di colore chiarissimo, quasi "sospeso" nell'aria, per evidenziarne la presenza "spirituale", a suggellarne la venerazione e la preghiera.

La finestra che si apre dietro la scena, per una scelta geniale voluta da parte dell'anonimo pittore, non raffigura, secondo tradizione, un sereno e naturale paesaggio primaverile, bensì una scena "di tutti i giorni" che mostra gli ingenui tratti pittorici tipici di un "ex-voto", con un angelo che appare a due personaggi in attesa sulla china di una montagna (a rappresentare le difficoltà della vita illuminata dalla "Luce della Fede"). Una scena molto "popolare", facile da comprendere, che contrasta in modo ricercato coi tratti raffinati e "colti" della Natività vera e propria. Un "trait d'union" ideale che avvicina l'osservatore anche di scarsa cultura, stimolandone così la preghiera e l'emotività.

La bottega di Filippo Lippi vide la partecipazione di un giovane Botticelli dal 1464 al 1467. Alla morte del maestro nel 1469, fondò egli stesso una bottega, cui partecipò anche Filippino Lippi, figlio di Filippo.