La ricerca degli standard europei – Verso gli standard europei per la
formazione di quelle figure professionali operanti nell'ambito della
conservazione e valorizzazione di beni culturali. È questo il tema
discusso in un seminario ieri a Milano e dove è stata presentata la fase
conclusiva dell'elaborazione del progetto (www.mestiericultura.it) in un gruppo di lavoro con gli operatori del settore. Il progetto sarà proposto alle altre Regioni e in sede di Conferenza Stato-Regioni, e presentato in un convegno finale internazionale.
Due gli ambiti di interesse, il patrimonio storico – architettonico e gli Istituti culturali.
Regione Lombardia capofila del progetto con altre sette regioni – Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano.

Tema strategico – Il progetto affronta il tema strategico delle competenze e delle professionalità per la conservazione del patrimonio culturale. Gli obiettivi condivisi riguardano percorsi formativi e corsi
di aggiornamento standardizzati che contribuiranno all'attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Art.29, comma 10) che prevede
una definizione omogenea in ambito nazionale dei criteri e dei livelli di qualità cui devono rispondere i corsi regionali riguardanti l'ambito della conservazione.
L'analisi del mercato del lavoro ha riguardato quello delle imprese di restauro edile e quello legato ai luoghi di cultura, mercati differenti tra loro, ma contraddistinti in misura diversa da una serie di specificità che caratterizzano il mercato culturale. L'ampio dibattito tra gli operatori del campo del paesaggio, della
ricerca sociale e degli Istituti di cultura ha evidenziato difficoltà di dialogo dovute a differenti abitudini, le professioni culturali si declinano a seconda della natura delle istituzioni e del patrimonio, per questo motivo è un lavoro complesso.

Le analisi – Il lavoro nei beni culturali sta cambiando, ormai questa è una certezza nota a tutti i presenti, l'obiettivo condiviso è quello di configurare un sistema con una filiera di alto livello in grado di soddisfare le richieste dell'Europa.
Le dimensioni del mercato culturale italiano sono state stimate nella ricerca pubblicata tramite l'analisi dei contributi di Leon e Galli, "Il cambiamento strutturale e crescita economica del settore culturale", Bodo e Pace, "L'occupazione culturale" e Marchesi, "L'occupazione nei beni culturali", nel Rapporto sull'economia della cultura in Italia, 1990-2000, Il Mulino, Bologna 2004.

I profili – Per gli EQF (European Qualification Framework), il 'saper fare' è il tema prioritario. Lo studio delle aree ha portato all'elaborazione di una serie di schede che sintetizzano la catena dei processi inerenti il settore del patrimonio culturale. L'EQF indica gli obiettivi verso cui devono tendere i percorsi formativi e che dovranno
essere progettati con riferimento a questo standard.
Lo studio del processo di valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale ha dato esito nell'individuazione dei profili delle figure professionali. Per la conservazione: responsabile di cantiere di restauro architettonico, diagnosta, tecnico collaboratore restauratore di beni culturali – superfici decorate dei beni architettonici, tecnico dell'ispezione e manutenzione di edifici storici, muratore specializzato in edifici storici, stuccatore decoratore, falegname specializzato e doratore specializzato in beni culturali.
I profili dell'accesso e della fruizione: direttore di istituzione culturale o museo, conservatore, registrar, esperto e tecnico dei servizi educativi, esperto e tecnico di marketing culturale, tecnico e operatore dei servizi di accoglienza e custodia del patrimonio culturale.

In previsione dell'Expo – Tra i vari partecipanti alla tavola rotonda, Andrea Granelli, Program manager PII Tecnologie innovative per i beni culturali e referente italiano per la commissione cultura, sottolinea
che la cultura debba essere declinata, tanto più in previsione dell'Expo del 2015, tra le cinque risorse prioritarie, come protagonista dello sviluppo economico.
L'intervento di Granelli è puro ossigeno, ci riporta alle immagini delle proiezioni illuminotecniche per il restauro virtuale all'Ara Pacis, il web con le sue nuove forme d'espressione, lo studio azzurro con il progetto nel museo permanente nell'ex ospedale psichiatrico di Roma, dialogo tra fisico e virtuale.