Giovanni BeluffiGiovanni Beluffi

Non era mia intenzione intervenire pubblicamente, su alcuni problemi interni dell'Associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese. Leggendo però il vs articolo del 28/10/2008 mi è doveroso fare alcune precisazioni, anche soprattutto perché sono uno dei quattro vicepresidenti.
Capisco e condivido lo sfogo e l'amarezza del nostro presidente Marcello Morandini, perché troppo spesso lasciato solo. E' vero che ha lavorato moltissimo e ha contribuito con i suoi progetti, la sua esperienza e professionalità a far conoscere ed apprezzare sempre di più la nostra associazione e di questo lo ringrazio molto. In piu'occasioni sia il direttivo che la quasi totalità dei soci gli ha sempre manifestato gratitudine e affetto.

Non è corretto però affermare che nessuno fa niente. In questi anni credo di aver dato il mio modesto contributo, come altri del direttivo e non, sia nella ricerca di spazi espositivi, sia nel proporre idee e progetti, sia negli allestimenti e la cura delle mostre. Personalmente ho proposto e mi sono interessato per le mostre presso il Chiostro di Voltorre, Villa Truffini di Tradate e il Castello di Monteruzzo a Castiglione Olona.
Sono concorde invece quando afferma che molti si fanno trainare. Purtroppo come in molte associazioni, anche di altro genere, sono sempre in pochi che lavorano e magari altri si godono gli onori. All'interno del nostro gruppo sono presenti ottimi artisti che hanno potenzialità e conoscenze non indifferenti ma che se ne guardano bene dal metterle al servizio degli altri. Molti pensano solo a se stessi e coltivano solo il proprio orticello.
Così non si fa! Bisogna essere meno egoisti e ognuno deve dare il proprio contributo, anche minimo, per il bene di tutti. Da tempo anch'io vedendo questo atteggiamento passivo ho perso parte del mio entusiasmo iniziale e più volte l'ho espresso al presidente.

Ecco perché quando Morandini ha proposto il progetto del trentennale ero molto scettico e in varie riunioni del direttivo ed anche in assemblea ho ribadito questi miei dubbi. Tale progetto comportava anche un impegno economico notevole da parte di tutti i soci. Morandini che è stato uno dei fondatori dell'associazione e conosce molto bene la realtà del gruppo, a volte non lo capisco.
Come sperava, visto le esperienze passate, che in molti si attivassero per aiutarlo piu'di tanto?

Marcello MorandiniMarcello Morandini

Per quanto riguarda invece la svolta auspicata per il nuovo direttivo, con iniziative future e allargate ad altre discipline artistiche, magari con il contributo di personalità esterne per dare nuova linfa al collettivo, mi trova perfettamente in sintonia, anche se ciò è già previsto dallo statuto attuale. Tra l'altro é prioritaria una revisione di tale strumento ormai superato dai tempi.
Io credo invece che sarebbe molto importante avere una sede propria. Noi ci riuniamo solitamente presso la GAM di Gallarate, che gentilmente ci ospita, ma però i tempi sono sempre molto ristretti e non riusciamo quasi mai a discutere con calma e sono tanti i problemi da affrontare. Solitamente tra la lettura dei verbali, tra chi immancabilmente arriva in ritardo, tra la conta dei soliti assenti, rimane pochissimo tempo per discutere. Alla fine ognuno se ne torna a casa sperando che altri lavorino. Avendo a disposizione invece una sede propria, ci si potrebbe trovare più frequentemente, anche magari solo per bere un caffè. In tal modo ci sarebbe uno scambio di idee più continuo e un confronto dialettico più costruttivo. Non si può continuare solo a far mostre, l'artista secondo me, deve incidere anche nel tessuto socio-politico attuale. Deve esprimere il proprio pensiero su ciò che lo circonda. Il fare cultura significa anche un intervento diretto sulle problematiche della società contemporanea e dare il proprio contributo per la crescita di nuovi valori morali e sociali. In passato era così! So per esperienza che non e' facile ma bisogna provarci!

Vorrei inoltre fare un appunto a quanto afferma, sempre nel vs. editoriale, il nostro socio Massimo Conconi, per quanto riguarda l'aspetto qualitativo del gruppo e sulla linea editoriale intrapresa negli ultimi tempi. E' vero che ci sono artisti piu' dotati e altri meno, però e' altrettanto vero che anche quando lui era nel direttivo ha avvallato determinate scelte. E' molto difficile distinguere, magari con pochi elementi a disposizione e dare una valutazione di merito corretta, anche per la commissione preposta a tale compito. Questo sarebbe un argomento di discussione da sottoporre con molta attenzione ai vari soci del gruppo quando propongono nuove adesioni. Inoltre il gruppo si e' allargato a dismisura ultimamente ed e' diventata piu' difficile la sua gestione.
Io credo invece che prima di ritenersi artisti, bisogna essere uomini, avremmo tutti bisogno di un buon bagno di umiltà. Solitamente una grande squadra, per usare una metafora calcistica, e' composta da campioni e da buoni giocatori. Entrambe le componenti si compensano e aiutano a crescere e migliorare. Al riguardo sarebbe opportuno coinvolgere anche altri critici, giornalisti, operatori culturali che operano sul territorio e altri di chiara fama nazionale per allargare i nostri orizzonti e le nostre possibilità e farci conoscere anche fuori dai confini provinciali.

Infine per quanto riguarda la linea editoriale è vero che tempo fa ci sono stati dei forti contrasti con la presidenza e il direttivo. Il giornale "L'Articolo", organo ufficiale informativo dell'associazione e' bene che si sappia, pur apprezzabile per il suo contenuto intellettuale sull'arte in genere e le varie iniziative culturali in Italia e all'estero, non ha, se non solo marginalmente dato informazioni sulle attività dell'associazione. Più volte e' stato suggerito alla redazione precedente di modificare anche solo in parte questa linea, ma sempre inutilmente. Comunque all'interno del gruppo c'e' una nuova direzione del giornale e bisognerebbe capire perché non e' stato piu' pubblicato e di questo me ne dispiace molto. Ecco quindi che non trovo cosi scandaloso che il presidente e il direttivo, avendo avuto l'opportunità di pubblicare articoli e dare informazioni sul lavoro dei nostri artisti sulla rivista "Living", abbiano concesso il loro assenso all'utilizzo del nostro marchio. Anzi dobbiamo essere grati alla direzione di tale rivista per lo spazio che ci ha sempre concesso.

Concludo, ringraziando nuovamente l'amico e presidente Marcello Morandini per il grande impegno profuso in questi anni per tutti noi e auspicando un suo ripensamento, lo invito di cuore a rimanere ancora al timone della nostra associazione, almeno sino a quando non sarà individuata una figura altrettanto autorevole e competente in grado di sostituirlo degnamente.