L'appuntamento più importante per la nuova stagione è il tributo in memoria di Gottardo Ortelli: si comincia domenica 15 settembre al Museo Butti di Viggiù con la mostra intitolata: "Dedicato a Gottardo Ortelli".
Appuntamento alla Galleria Ghiggini, giovedì 17 ottobre con la rassegna: "Da colore a colore" che raccoglie opere di Italo Bressan, Claudio Olivieri, Gottardo Ortelli e Tetsuro Shimizu. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 10 novembre.
"Gottardo Ortelli, attraverso le soglie del colore" è invece il titolo della mostra aperta al Castello di Masnago dal 19 ottobre al 12 gennaio. Il 20 ottobre, ancora presso la sede dei Musei Civici, è previsto un incontro aperto al pubblico con Rolando Bellini, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli. Sabato 9 novembre, invece, aprirà i battenti: "Incontriamo Gottardo Ortelli", presso il Museo Bertoni e lo Spazio Rossi del Liceo Frattini di Varese.

Ortelli passa attraverso un'elaborazione formale e uno sviluppo stilistico che si snoda in anni di attività molto intensi e con tappe importanti nella sua evoluzione.
I dipinti superano la pura astrazione: le composizioni sono campiture di colore i cui contorni sfumano e si sfrangiano, creano un'atmosfera, uno spazio vago, indefinito ed estraneo alla realtà quotidiana. Particolarmente rigorosa è la sua ricerca sulla qualità dei colori, purissimi e di incredibile intensità emozionale.
Le creazioni cromatiche paiono attrarre all'interno degli spazi, pregni di luce interiore.
Anche nelle opere dai cromatismi più intensi, l'autore si concentra sul tema, per lui fondamentale, della "luce", intesa come valore assoluto.
Il colore si rivela come onda luminosa per creare lo spazio-immagine: in questo modo, l'opera diventa una finestra aperta su un mondo trascendente, catturandoci nelle inconfondibili ed intense "rivelazioni di emozioni assolute".

Pare che la scelta dell'astrattismo diventi una necessità, perchè le sensazioni non hanno immagine nè contorni definibili che le possano rappresentare. Da questa convinzione nasce l'espressionismo astratto: la forma si semplifica fino a scomparire, sintetizzata in fluttuanti forme leggere che paiono staccarsi dalla superficie e diffondersi nell'aria circostante, morbidamente pennellate su uno sfondo più sfumato.

Claudio Cerritelli commenta: "Protagonista della pittura italiana della sua generazione, Gottardo Ortelli (Viggiù 1938-Varese 2003) ha sempre inteso la pratica del dipingere come analisi ed emozione del colore, costante verifica dei mezzi cromatici e loro trasfigurazione lirica nel movimento di espansione della superficie. La sua singolare figura di pittore – a dieci anni dalla scomparsa – emerge in quest'omaggio che l'Associazione Amici di Piero Chiara di cui è stato fondatore e presidente, dedica al suo percorso creativo con opere allestite in diverse sedi espositive, idealmente collegate tra di loro come principali luoghi frequentati dall'artista. L'originalità dell'arte pittorica di Ortelli è documentata nelle sue complesse fasi di ricerca: dall'accertamento della realtà come fonte di libertà espressiva alla memoria interiore della città, dalle regole costruttive della geometria al rapporto dialettico luce-ombra, dal ritmo spaziale dei segni elementari al respiro mutevole dei colori, dall'evocazione persistente della natura alle derive dello sguardo rivolte alla dimensione dell'altrove".