Ritocco – Onori ed oneri di una candidatura all'Unesco. E' recente la notizia che Maria Angela Ferroni, responsabile dell'Ufficio del Patrimonio Unesco del Ministero dei Beni Culturali ha sollecitato il comune di Castelseprio ha contribuire in corso d'opera, oltre a quanto già preventivato, per coprire le spese di realizzazione del dossier che è stato da poco presentato ufficialmente a Parigi. Un surplus di investimento reso necessario dopoche Benevento, un'altra delle sedi indicate come facenti parte del progetto "Italia langobardorum. Centri di potere e di culto" ha verificato che il lavoro di traduzione del dossier e del piano di gestione della candidatura  ha portato ad una lievitazione dei costi rispetto all'ipotesi iniziale ed ha quindi chiesto un'azione di sensibilità da parte degli altri comuni della cordata.

Sussidiarietà – "Esiste una suddivisione dei ruoli in questo progetto. Benevento si era impegnata in un certo tipo di lavoro, Cividale del Friuli si è, ad esempio, occupata nella realizzazione degli opuscoli e di altri aspetti amministrativi", spiega l'assessore al marketing di Castelseprio, Andrea Menegotto, "ci sembrava giusto anche a noi, pur nelle nostre possibilità, contribuire a coprire le spese". La cifra richiesta dal Ministero è di circa 20 mila euro. Un corrispettivo che il comune di Castelseprio singolarmente non avrebbe potuto permettersi. Da qui la richiesta rivolta negli ultimi giorni all'ufficio dell'assessore Claudia Colombo, titolare del Marketing di Villa Recalcati per un impegno anche da parte della Provincia di Varese. Cinquemila dunque il contributo versato dal comune del Seprio, il resto dovrebbe essere a carico dell'ente provinciale. Che si trova nel già suo non ricchissimo bilancio un ulteriore cifra in uscita. Ma quanto mai per una buona causa.

Pavia e Monza al palo – Un'obiettivo che il Varesotto ha centrato laddove – è notizia delle ultime settimane – altri titolati centri storici del nord Italia, come Pavia e Monza, tradizionalmente ritenute tra le capitali della cultura longobarda nella penisola, non sono riuscite a raggiungere. Patrimonio mal conservato e in alcuni casi non accessibile, standard di conservazione insufficienti, queste le motivazioni riferite dal Ministero. Una scelta che ha fatto discutere, ma che se non presa avrebbe, cosi ha affermato la Ferroni, compromesso l'approvazione della candidatura.
Meglio allora spendere qualche cosa in più, piuttosto che rimanere alla finestra.