"Quando ho cominciato a lavorare con la ceramica volevo rompere con la tradizione e proporre cose nuove". E così è stato per la ticinese Raffaella Columberg, grande ceramista, artista di origini biaschesi forse un po' dimenticata ma che a dieci anni dalla scomparsa la Pinacoteca Züst di Rancate riscopre attraverso una attenta retrospettiva, in occasione del decimo anniversario dalla sua scomparsa.

Figura chiave nel Ticino per lo sviluppo della ceramica, la Columberg è pioniere nell'affermazione di questo medium, riscattandolo dalla semplice connotazione di "arte decorativa" e di artigianato. Grande sperimentatrice e innovatrice, ad una produzione di manufatti legati al quotidiano affianca una ricerca scultorea di tipo formale e contenutistica peculiare, forte della propria esperienza internazionale e del milieu di cui si era circondata.

Sviluppata attraverso quattro nuclei tematici, la mostra presenta al pubblico il particolare linguaggio espressivo maturato dall'artista biaschese, forgiato attraverso un'attenta indagine sull'essenza della materia eletta durante il corso di tutta la carriera. Le opere sono sostenute da un ricco materiale d'archivio, proveniente dalla famiglia e mai esposto, fra cui schizzi, annotazioni, lettere, fotografie e dipinti della collezione privata dell'artista, che è possibile ammirare in una ricostruzione dello studio della ceramista. La mostra è inoltre accompagnata da un catalogo arricchito da interviste agli intellettuali che gravitavano attorno alla biaschese.

Raffaella Columberg
(Biasca, 1926-2007) è figlia d'arte: il padre Alberto, originario di Disentis, è un artista specializzato nella decorazione ad affresco delle case. Dopo la formazione alla Kunstgewerbe Schule di Zurigo (1946), apprendendo contemporaneamente i rudimenti nello studio di ceramica dei signori Neri a Embrach e alla Scuola d'Arte private di Zurigo, segue un apprendistato presso l'atelier Ceramica San Rocco di Caterina Beretta ad Ascona, in zona Monte Verità.

Fra il 1952 e il 1953 frequenta l'Istituto Statale d'Arte di Roma sotto la guida di Leoncillo Leonardi e nel 1954 apre con la sorella Cerere il proprio atelier a Biasca, che diventa un vivace luogo di incontro per artisti e intellettuali. Nel 1957 riceve a Bellinzona il premio "Nuove forme per l'artigianato".

Fra il 1967 e il 1968 riprende gli studi presso l'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica di Faenza e lavora nello studio di Panos Tsolakos: agli inizi degli anni Settanta è fra gli esponenti del gruppo dei ceramisti europei nato attorno alla sua figura.
La sua prima mostra viene organizzata ad Ascona nel 1956 presso la Galleria La Cittadella di Gisèle Real.

Successivamente molte sono le personali e le collettive a cui partecipa sia in Svizzera sia in Europa: Faenza (1972, 1975, 1979), Atene (1982), Barcellona (1984), Danimarca (1980, 1981, 1982, 1983, 1989).

Numerose sono le opere pubbliche tra cui si annoverano: I segni zodiacali per le scuole elementari (ex ginnasio) di Biasca (1956), la grande decorazione murale ad Airolo per la piscina scolastica (1982), La Via Crucis nella Casa Rezzonico di Lugano (1989).


RAFFAELLA COLUMBERG (1926-2007)
Pinacoteca cantonale Giovanni Züst – Rancate (Mendrisio)
26 marzo – 20 agosto 2017
Da martedì a domenica
Marzo-giugno 9-12 / 14-17
Luglio-agosto 14-18
Chiuso il lunedì.
Aperto: 17 aprile, 1. maggio, 5 giugno
Intero: CHF/€ 10.-
Ridotto (pensionati, studenti, gruppi): CHF/€ 8.-
Visite guidate su prenotazione, anche fuori orario.