Venezia – Le prime ricerche pittoriche di Ulla Wiggen tendevano ad esplorare attraverso la cibernetica, la possibilità di creare un connubio tra arte e scienza con disegni e guaces dove venivano raffigurati i circuiti stampati di dispositivi elettronici.

A partire dal 2016 Ulla Wiggen inizia a dipingere iridi umane quale conseguenza dell’annebbiamento della propria vista causato dalla cataratta rendendo labili i confini tra chiarezza e indefinitezza.
Una serie di tali opere, eseguita con sapiente e paziente tecnica (acrilico su pannello) appare in mostra al Padiglione Centrale dei Giardini nell’ambito della 59esima Biennale d’Arte.

In molte antiche culture l’occhio veniva considerato lo specchio dell’anima, in quanto tendeva a rivelare l’intensità delle emozioni. Le opere di Ulla Wiggen, pur nella loro perfezione esecutiva, vibrano di poetica emotività.

Ogni pupilla è un sole a se stante, le loro distinte palpitazioni emanano corone di raggi multidirezionali oltre i quali si irradiano tenui flussi di colore mossi da una minuziosità segnica la cui fluida tensione porta alla perfetta circolarità della forma, dando vita, allo stesso tempo, a moti di implosione ed espansione.

Partendo dalla buia profondità centrale, Ulla Wiggen (vive e lavora a Stoccolma) conferisce rilievo e calore alla corona frastagliata che contorna quel buio cosmico.
Tutto è perfetto, tutto in eguale misura sprigiona passione, tensione liberatoria, desiderio comunicativo e da tale potenza emotiva rimaniamo affascinati.

I nostri sguardi si sono persi nell’infinito di quelle pupille e a nostra volta porteremo per lungo tempo dentro di noi le pupille di Ulla.

Ulla Wiggen – Venezia – 59esima Biennale d’Arte, Giardini, Padiglione Centrale. Fino al 27 novembre. Orario: martedì domenica 11-19

Mauro Bianchini