Milano – Oltre trecento opere compongono “O amor se faz revolucionario” a cura di Diego Sileo, dove l’artista italo argentina Anna Maria Maiolino (1954), partita dall’Italia nel 1960 per il Venezuela con la sua famiglia a soli 12 anni, propone monumentali istallazioni accanto a dipinti, disegni a inchiostro e china, sculture in gesso, in vetro, in cemento e argilla, di piccola e media dimensione.

Le opere in mostra rivelano la minuziosità del gesto, non disgiunto dall’essenza creativa del comporre a creare una ellissi tra spazi privati, visione sociale e impegno politico.

A conferire l’impronta monumentale del lavoro della Maiolino concorre “Multiplicidade” istallazione site – specific realizzata in argilla e composta da un insieme di forme minimali tali da formare un dedalo le cui cadenze paiono non avere fine.

I linguaggi dell’artista italo sudamericana assumono, con il trascorrere del tempo, valori di intima simbologia arrivando a una serie di immagini fotografiche dove il corpo diventa massimo emblema di organica vitalità.

Si va dalla funzione consumistica alla irrinunciabile espressione linguistica, sino a mostrare una serie visiva dove l’artista seduta tra sua madre e sua figlia sottolinea i legami famigliari attraverso una corda che le tre donne tengono in bocca.

Anche la politica entra prepotentemente nella vita della Maiolino con opere dove, negli anni ’80, denuncia l’incertezza economica e politica di alcuni stati dell’America latina.

“O amor se faz revolucionario” è una mostra forte, percorsa da pregnante energia vitale trasversalmente espressa da profondi legami fisici, spirituali e razionali.

Anna Maria Maiolino – “O amor se faz revolucionario”, PAC  – Via Palestro 14. Fino al 9 giugno. Orari: 9,30-19,30/ martedì’ e giovedì 9,30-22,30. Chiuso lunedì. Biglietti: intero Euro 8; ridotto Euro 6,50

 

Mauro Bianchini