Partic. di un cratere apulo, che raffigura una MenadePartic. di un cratere apulo che
raffigura una Menade

In occasione delle iniziative legate ad Expo 2015, il Museo Archeologico di Milano ha organizzato una mostra dal titolo "Nutrire il corpo e lo spirito". La sfida culturale di Expo 2015, "Nutrire il Pianeta, Energia della Vita" è rivolta sì al futuro, ma vuole partire dal nostro passato. Là dove la nutrizione e il cibo costituivano un legame fra uomini e dei, sacro e profano, fra uomo e Natura. Iniziamo quindi un viaggio indietro nel tempo, alla scoperta dell'alimentazione del mondo classico, fra archeologia e simbolismo.

Il cibo, come simbolo – 
Ogni alimento costituiva anche un simbolo vitale, nascondeva un complesso sistema di significati, che le fonti letterarie, l'archeologia e le immagini ci riescono a tramandare. Organizzata in due sezioni, "Gli alimenti e il sacro" e "Nutrire corpo e spirito" la mostra vuole proprio raccontare queste relazioni più profonde fra cibo e uomini, toccando sfere solo superficialmente lontane, come filosofia e politica.

Il cibo come elemento di distinzione – 
Nel mondo classico l'alimentazione era l'elemento cardine del modo di vivere dei singoli popoli. Le pratiche alimentari erano indicatori del grado di civiltà. Solo gli incivili potevano nutrirsi di carne cruda, ubriacarsi senza controllo come il Ciclope

Statua di Demetra, V secolo a.C.Statua di Demetra,
V secolo a.C.

dell'Odissea. È l'alimentazione che distingue le classi sociali, sovrani e popolo. Da una parte le fonti raccontano pasti semplici, a base di cereali, con verdure, legumi, formaggi, dall'altra testi celebri, come il Satyricon di Petronio, raccontano di una cucina raffinata, con intingoli e ingredienti preziosi.

Il pane, dal mondo greco…
Tutti gli autori sottolineano la centralità dei cereali nell'alimentazione antica, dovuta al loro basso costo e all'alto valore nutritivo e al loro significato religioso in quanto frutti della terra. Sarebbero stati donati agli uomini da Demetra, dea greca della fertilità, versione ellenica delle Grandi madri di origine orientali. Alla dea erano dedicate importanti feste come le Thesmoforie, celebrate in autunno. Nel mondo greco si usò soprattutto l'orzo, nella Roma repubblicana l'alimento base era la puls, una polenta di cereali. Il pane fu introdotto a Roma,in epoca augustea e con gli anni ne aumentarono le varianti.

Alla cristianità Il pane assunse una connotazione religiosa durante il cristianesimo: era il nutrimento di base della cucina palestinese e frutto del lavoro dell'uomo. Divenne così metafora del corpo di Cristo, spezzato e condiviso fra i fedeli. La parola compagno

Corno potorio, IV secolo a.C.Corno potorio, IV secolo a.C.

deriva proprio da "cum panis".

I cereali nell'ambito femminile.
Sempre in epoca romana era compito delle Vestali, sacerdotesse della dea Vesta, preparare la farina farro, poi usata nei sacrifici e versata sulle teste degli animali da sacrificare. I cereali sono protagonisti anche delle cerimonie religiose. Ad Atene ad esempio durante il matrimonio un fanciullo distribuiva pani e la sposa portava nella casa del marito la padella per tostare l'orzo.

Il vino, dono di Dioniso – 
Il vino, conforto degli dei per gli uomini, che ne addolcisce gli affanni. Ma da usare con parsimonia, perché la bevanda può condurre ad uno stato di perdita di coscienza, alla follia. La mania, come la chiamavano i Greci, metamorfosi in cui uomo e dio si fondono: una esperienza travolgente e sconvolgente. Ma esistono altri aspetti dell'alimentazione, soprattutto quello sociale del banchetto; ma anche uno filosofico, perché in certe dottrine alcuni alimenti erano proibiti. Nella prossima puntata avremo modo di continuare questo viaggio sulla tavole degli antichi.