Attilio FontanaAttilio Fontana

Nella città dell'assessore che non c'è, nel capoluogo di provincia che brilla per le deleghe in fatto di cultura, della sinistra, intesa come mano, che non sa cosa fa la destra, la panacea è sempre negli stati generali. Della cultura in questo caso, of course.

L'annuncio è stato dato negli scorsi giorni dal sindaco Attilio Fontana nel corso di un incontro a Villa Porro Pirelli, ospite del Rotary Club di Varese. Un'occasione per parlare a 360° di prospettive e progetti per la città dal punto di vista del primo cittadino. Con tanto di nomi e cognomi, numeri e scadenze. 

In tutto questo precisare quello che rimane in sospeso è proprio ciò che attiene alla voce gestione dell'organizzazione culturale della città, quali i progetti di questa giunta a sette mesi dal suo insediamento, quali le direttrici su un eventuale nuovo teatro, quali i progetti per i due musei, la sezione archeologica e quella moderna e contemporanea, i loro ruoli nei sistemi integrati SIMarch e SMAC, la gestione ordinaria della programmazione, per non dire quella di una programazione scientifica ad alto livello.

La riunione, gli stati generali, appunto, dovranno essere, nelle intenzioni del sindaco, una chiamata a raccolta di tutte le "sensibilità della città" sul modello di quanto è stato fatto di recente in tema di salute e sanità pubblica per mettere a confronto idee e progetti e "trovare un indirizzo comune".

Un intento nobile, non fosse che allude ad un anno forse sprecato da parte di questa compagine di governo cittadino. Il cui unico punto a favore è il colpo grosso di una acquisizione, la lussureggiante Villa Mylius, il cui passaggio peraltro non è stato del tutto eseguito per essere considerato del Comune a tutti gli effetti. E per la fruibilità della quale ci vorranno in ogni caso molti mesi, se non anni. Per il resto, progetti chiari non se ne sono ancora visti, si naviga a vista. Colpo d'ala, nessuno. 

Dunque ben vengano anche gli stati generali, magari anche con l'assessore regionale Zanello, mettendoci anche Vittorio Sgarbi, che già intende avviare rapporti con le realtà museali del territorio, Gam di Gallarate in testa. Ma che almeno dal sindaco-assessore si arrivi all'appuntamento con una linea definita, con un progetto preciso, discutibile o no, ma che ci sia. Di condivisione, ma sopratutto di valorizzazione delle risorse umane e culturali di questa città.