Artevarese ritorna in Val di Intelvi, sulle orme della storia, con un salto nell'età del bronzo, oltre tremila anni fa. Qui, a Ramponio Verna, sul monte Caslè si andò infatti a sviluppare un insediamento, oggetto per anni di scavi e ricerche ad opera del Museo Archeologico di Como.
In realtà già dai primi anni del secolo scorso si parlava di questo castelliere: alcune ricerche erano state condotte da Antonio Magni, importante figura di archeologo locale, prima ancora di lui Vincenzo Barelli e l'americano James Andrews avevano notato la cinta muraria in pietre a secco.
La zona poi era stata fortemente manomessa in occasione della prima Guerra Mondiale, quando il Monte Caslè fu coinvolto nella realizzazione della linea Cadorna. In seguito nuovi interventi di rimboschimento in occasione della poco lontana clinica Elioterapica, attuale Cof.

Senza dubbio rilevante è la morfologia del territorio: il monte Caslè domina la vallata e il lago di Lugano, ponendosi come ponte naturale fra Italia e Svizzera. Il paesaggio è caratterizzato da prateria da sempre usata per il pascolo.
Gli scavi di questi anni hanno portato in luce gran parte della cinta muraria, ad oggi visibile per oltre 70 metri: attraverso saggi sono stati poi approfonditi punti all'interno della cinta muraria per una estensione totale di 250 mq.
Notevole è senza dubbio il muro di cinta, costruito con blocchi di calcare parzialmente sbozzati, a secco, senza uso di malta, dallo spessore variabile fra 4 e 5 metri: un'opera di grande impegno e di grande impatto.
Lo studio dei dati ha permesso di definire cinque fasi del castelliere. Al primo momento risale la costruzione della cinta difensiva, realizzata con blocchi recuperati in loco, poi, nella seconda fase, vennero costruiti alcuni edifici, di cui si conservano le fondazioni in pietra. Nella terza fase continuò la vita del castelliere, si segnalano solamente alcuni rifacimenti degli ambienti, mentre nelle due fasi si assiste all'abbandono del sito.

Gli scavi hanno portato alla luce grandi quantità di frammenti ceramici, pertinenti a vasi panciuti, usati spesso in cucina e sul fuoco, ma anche elementi in pietra di uso quotidiano come macine e macinelli.