Leonardo ManeraLa formula della comicità – Il laboratorio, si sa, serve per sperimentare. Formule e intrugli preparati con cura e dalle promesse esplosive. Questa volta l’esplosione c’è, ma non si tratta di fumi e sostanze misteriose. Parliamo di humor. E lo scienziato ai fornelli (o, sarebbe meglio dire, sul palcoscenico) è Leonardo Manera. E che palcoscenico! È il Caffè Teatro ad aver ospitato il noto comico che, in scena a Samarate, ha sfoderato nuovi sketch e battute che promettono di divenire celebri. Ad affiancarlo un’aiutante d’eccezione che farebbe invidia a qualsiasi scienziato di laboratorio: la giovane e brillante Giorgia Palmas. Ex velina e perfetta spalla per un comico dalle mille sfaccettature come Manera.

 

I mille volti di Manera – Un Laboratorio esilarante quello proposto da Manera, che ha visto susseguirsi sul palcoscenico personaggi tutti di nuovi.. e tutti da ridere. Un Autogrill la prima location scelta dal comico: dopo aver disquisito con la cassiera, il protagonista riesce ad acquistare un misero panino che lo spedisce dritto dritto all’ospedale. E non vi resta che immaginare che ospedale! Basti solo dire che, fuori dal pronto soccorso, non vendano le tradizionali rose.. ma i crisantemi. E, come dice il povero malcapitato, “non è un buon segno”. Si segue la strada della Sanità con Manera che, poco dopo, appare travestito da Dottore e propone un quadro (agghiacciante) della attuale situazione economica in campo medico.”Mancano i soldi?” – dice lo strampalato personaggio in camice verde – “E allora risparmiamo. Somministrando Zigulì (per di più scadute) ai pazienti ed evitando loro dispendiosi raggi”. Cambio definitivo di look per un Manera agente pubblicitario che, raccontando della sua creatività e delle sue idee alternative, non può che divertire. E poi – ancora – il professore di scuola, stanco di ragazzi troppo spregiudicati e poco preparati e il figlio del leader della Lega, Umberto Bossi. Sono mille i volti di Manera, tutti caratterizzati da una costante: uno sguardo e una mimica irresistibili.

 

Manera e non solo – E oltre a Manera? Anche altri comici hanno partecipato alla serata. Diego Parassole, per esempio, con le sue riflessioni. Tra queste, quella relativa alle Centrali Nucleari: accettarle o no nel nostro Paese? È stata poi la volta di Stefano Chiodaroli (oltretutto protagonista, nelle prossime settimane, dei giovedì sera firmati Caffè Teatro) che ha coinvolto i presenti, facendo salire sul palco una futura sposina e un ragazzo delle prime file sul palcoscenico. Insomma, in tanti per raggiungere un solo obiettivo: divertire a più non posso.

 

Chi è Manera? – Leonardo Manera pseudonimo di Leonardo Bonetti è uno dei più noti comici italiani di oggi. Molti i riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni: nel 1996 ha vinto il “Festival Nazionale del Cabaret” e – l’anno seguente – il “Festival di Cabaret Città di Cremona” oltre al premio della critica alla “Zanzara d’Oro”. Dal 1999 inizia a cimentarsi come attore recitando nel film “La grande prugna” di Claudio Malaponti e – nel 2001 – in “Ma femme s’appelle Maurice” di Jean Marie Poiret. Numerose le sue apparizioni in tv. Prime tra tutte quelle a Zelig, dove sono divenuti celebri molti dei suoi personaggi, dal ventriloquo Vasco a mimo Mimmo. Da Piter (ragazzo bresciano) a Petrektek (nella parodia del cinema polacco). Apprezzato anche sulla scena teatrale, Manera è stato protagonista di diversi spettacoli tra i quali ricordiamo “Abbracciati da sola che c’ho da andar via”, nel 2002 e il recente “Notti d’amare” nel 2009.

 

Info – per conoscere nei dettagli i prossimi appuntamenti firmati Caffè Teatro, visitate il sito Internet www.caffeteatro.com .

 Accompagnato da una bellissima Giorgia Palmas, Leonardo Manera ha presentato il tradizionale “Laboratorio” del Caffè Teatro sperimentando i pezzi più divertenti del suo nuovo spettacolo.