L'opera di Nanni BalestriniL’opera di Nanni Balestrini

Dall'estetica del silenzio di Cage – Sono trascorsi più di cinquant'anni dalla presentazione della rivoluzionaria partitura 4'33" in cui John Cage propose l'anima della sua estetica: l'ascolto del silenzio di una composizione e quello della musica del mondo. In un teatro milanese, Cage stette immobile sul palco, provocando un silenzio che fu rotto solo dal mormorio del pubblico, dallo scricchiolo delle poltrone, dai colpi di tosse e dalle proteste di quanti erano giunti ad ascoltarlo. Con questa performance il musicista americano eliminava qualsiasi intenzione compositiva e dava spazio all'intenzione dell'ascolto che può conferire a qualsiasi cosa il valore di opera. Una rivoluzione estetica, quella cageana, che mise in discussione gli stessi fondamenti della percezione e che oggi è accennata da Milli Gandini, titolare dello Spazio Anfossi, quale fonte ispiratrice della collettiva "Muri, parole e silenzio" che inaugurerà giovedì 5 giugno.

Muri, parole e silenzio – Cosa significano silenzio, parole e muri nel mondo di oggi? E' l'interrogativo al quale hanno tentato di rispondere, avanzando, tuttavia, solo delle ipotesi, gli artisti (alcuni dei quali molto giovani) che parteciperanno alla mostra, ossia Elizabeth Aro, Nanni Balestrini, Milena Barberis, Chiara Demelio, Paola Fiorido, Loredana Galante, Eliana Galvani, Silvia Levenson, Maura Garau, Moreno Gentili, Gigirigamonti, Valeria Magli, Sara Magni, Running Mannarrelli, Andrea

L'opera di Chiara DemelioL’opera di Chiara Demelio

Mattoni, Michelangelo Jr., Claus Miller, Maria Mulas, Alì Nasseriddine, Silvia Palombi, Mariuccia Secol, Jean Toche, Alberto Tognola, Michelle Vasseur, Marlene Winkes. Ognuno userà gli elementi del muro, del silenzio e delle parole in vario modo, sommandoli o sottraendoli secondo una logica che, magari opinabile, inviterà comunque a riflettere sui rapporti umani nel mondo mediatico di oggi. Così un muro può essere fatto di parole, sottolinea Nanni Balestrini, come il rotolo di fax continui che anni fa non potevano essere ricevuti singolarmente, ma solo attaccati a quelli precedenti, e un muro può essere astratto e più pesante della pietra qualora sia fatto di parole bombardanti, ma vuote, ma un muro può essere fatto anche di silenzi, come quelli fra una madre ed un figlio, seduti davanti alla tv o intenti a telefonare ognuno dal proprio cellulare, come suggerisce Chiara Demelio nelle sue opere.

Verso un disastro planetario? – Il silenzio, benché rimosso dalla maggior parte di noi perché lo associamo alla morte, esiste con una propria identità anche nel fragore della vita quotidiana e paradossalmente anche in un mondo mediatico come il nostro che, pur credendo nella Torre di Babele, cioè nel mito della lingua comune e della condivisione unanime delle stesse emozioni nello stesso momento, quali il web, i reality show e le telecomunicazioni tendono a creare. Esistono dei muri personali psicologici tanto debilitanti nei rapporti con l'altro, con il vicino, con l'amore… Ma se si elevano certi muri divisori, di contro al tentativo unificante della tecnologia, altri ne cadono: sono quelli della lontananza che si annulla nella rapidità di un click di mouse o di un volo aereo, ma sono anche quelli delle Torri Gemelle. Dove stiamo andando? Verso un disastro planetario? La parola agli artisti.

"Muri, parole e silenzio"
Spazio Anfossi
Viale Monte Nero 76, entrata via Anfossi
Durata: 5 giugno-5 luglio 2008
Orari: dal lunedì al venerdì 15-19 e su appuntamento
Inaugurazione: giovedì 5 giugno ore 19
Ingresso libero
Info:
tel.: 02 59 900 711; cell.: 339 816911
mail: milli@spazioanfossi.it
milligandini@fastwebnet.it