Como – Nell’ambito della rassegna Miniartextil quest’anno intitolata Denudare feminas vestis (Denudare le donne vestendole), che prende spunto dalle parole di Plinio il Vecchio estrapolate dalla sua monumentale opera Naturalis Historia, indicate e approfondite dal poeta e scrittore Vincenzo Guarracino e allestita in San Pietro in Atrio, sabato 2 settebre alle 17.30, l’orchesta della natura di e con Daniele Delfino, eseguirà una performance sonora.

Ispirata a un racconto di Plinio che rappresenta la sintesi di un pluriennale lavoro di ricerca condotto sulle qualità dei fenomeni acustici prodotti dagli strumenti di suono alle origini della musica, l’Orchestra della Natura creerà suoni intrecciando relazioni con i presenti e allestirà, grazie alla loro collaborazione, un’orchestra estemporanea. Il pubblico si scoprirà performer trasformandosi in un’orchestra esecutrice di una suggestiva “tessitura sonora“ ispirata alla natura. I suoni saranno prodotti con elementi naturali (sassi, pietre, conchiglie, legni, gusci, foglie, semi, baccelli e molti altri oggetti) eseguiti dal pubblico attraverso le proprie intime percezioni. L’opera d’arte diviene così esperienza; si compiono il risveglio della profonda natura musicale dell’uomo e la riscoperta dell’essenza della musica e delle sue origini cosmico-naturali.

Per partecipare è necessaria la prenotazione scrivedo a: denudarefeminasvestis@gmail.com

Il giorno seguente, domenica 3 settembre alle 18, in occasione del finissage della mostra, sarà assegnato a Antonio Bernardo per l’opera “La sirena veste” (tecnica mista, uso di vari materiali, tulle, cotone cartone) il Premio ARTE&ARTE intitolato alla memoria di Nazzarena Bortolaso, imprenditrice, donna di cultura, visionaria interprete del suo presente e co-fondatrice, con Mimmo Totaro, di Miniartextil, scomparsa lo scorso anno. La mostra che si conclude in 3 settembre, è aperta tutti i giorni dalle 11 alle 19. Informazioni: www.miniartextil.it

Note biografiche

Daniele Delfino è artista e ricercatore di espressioni creative naturalistiche con una grande passione per l’arte preistorica e per le culture dei popoli del “primo mondo”. La sua predilezione è esprimersi manipolando e interpretando prevalentemente materiali naturali come legno e pietra. Realizza opere con frequenti riferimenti a simbologie arcaiche legate ai bisogni primari dell’uomo e ai suoi legami con la terra. Gli Uomini Albero sono la “naturale visione” del suo immaginario poetico e tema in costante sviluppo. Grazie ad approfondite ricerche e sperimentazioni condotte in vari ambiti (educativo, terapeutico, artistico) crea, con oggetti e materiali sonori della natura, suggestive opere da suonare e performance musicali da condividere con il pubblico di ogni età. Nell’ottobre del 2018 riceve per i suoi progetti Orchestra della Natura e Uomini Albero il partenariato UNESCO dal club per l’Unesco Ticino di Bellinzona.