La Beic vista dall'altoLa Beic vista dall'alto

Biblioteche moderne – In tutta Europa si stanno creando nuove biblioteche, concepite come centri studi che coinvolgono tutti gli ambiti del sapere e che forniscono all'utenza la possibilità di comunicare con altri centri, biblioteche ed università. Spazi aperti e moderni dove continua a vivere il rapporto diretto tra lettore e libro, insostituibile, ma dove non mancano interazioni con le nuove apparecchiature digitali. Nell'era di internet e dell'evoluzione tecnologica non si può rimanere ancorati solo alla propria città. La mondializzazione avanza e la cultura non può rischiare di rimanere indietro. Dopo le nuove biblioteche, modernissime, di Parigi o di Alessandria d'Egitto anche Milano prova ad accellerare il passo e investe in una Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) da costruire nella zona di Porta Nuova (ex scalo di Porta Vittoria), vicino al Passante Ferroviario.

Chi ben comincia –
L'idea è partita da Antonio Padoa Schioppa nel 1992. Una formulazione teorica che puntava a creare un'istituzione che disponesse di libri consultabili direttamente e di testi digitalizzati. Coinvolto dall'inizio e partecipe in maniera continuativa al progetto, il professor Luigi Zanzi. Una consulenza iniziale richiesta per avere un riscontro pratico sulla piccola realtà – in questo caso Varese – e poi riportare i risultati ottenuti, in gran scala, a Milano. A cinque anni di distanza, nel 1997 è stata creata l'Associazione Milano Biblioteca 2000, con a capo lo stesso Schioppa, ed è stato portato avanti lo studio di fattibilità del progetto. Nel 2001 è stato indetto un concorso internazionale bandito dal Comune di Milano.

Il progetto della BeicIl progetto della Beic

Nel 2003 è stata istituita la Fondazione Beic che coinvolge Regione, Comune di Milano, Ministero dei Beni culturali e i due rettori milanesi del Politecnico e dell'Università Statale. Insieme a loro un comitato scientifico di tutto rispetto composto da: Edoardo Boncinelli, Gianfranco Ravasi, Giuseppe Galasso, Tullio Gregory, Natalino Irti, Edoardo Vesentini e Claudio Magris. Questa è solo una parte degli aderenti al progetto Beic che interessa ed implica diversi settori.

Un pò di numeri –
Nel 2006 è stato scelto il progetto definitivo: una struttura architettonica polifunzionale, progettata da Peter Wilson, vincitore del concorso internazionale. Un polo cultrurale vero e proprio che dialoga col contesto urbano, che si inserisce ed interagisce con la città. Ancora da definire la data di inizio dei lavori – il piano di lavoro prevede l'apertura della Beic nel 2013 – è già disponibile l'area di fabbricazione e non mancano le approvazioni da parte di tutti gli enti coinvolti. Rimane in sospeso la questione fondi: il progetto architettonico avrà un costo complessivo di 7 milioni seicentomila euro.

L'interno della BeicL'interno della Beic

L'investimento totale per il periodo dal 2009 al 2012, comprensivi della costruzione dell'edificio e degli arredi, dell'acquisizione del patrimonio digitale e librario, dei costi di personale fino all'apertura della biblioteca è di 262 milioni di euro.

Affamati di cultura – La Milano che si muove ed investe in diverse direzioni in occasione dell'Expo 2015 non può economizzare su un progetto di questo calibro. Nel frattempo è già iniziata la catalogazione digitale dei testi e per il prossimo anno dovrebbe esser pronta la rete digitale delle prime sezioni delle grandi opere. Un investimento oneroso che restituirebbe alla città l'eccellenza nel settore culturale a livello europeo. Un progetto importante per Milano e, in generale, per la diffusione della cultura. La biblioteca avrà il compito di conservare e rendere disponibili delle collezioni di alta qualità; previsti un milione di volumi a vista. La Beic sarà uno spazio pubblico adatto a tutte le fasce d'utenza, dall'adulto al bambino; fornita di aree funzionali, luminose ed agevoli. Un polo culturale dove vivere la lettura, dove intervallare al libro i video e l'ascolto di musica; dove interagire, scambiare, comunicare. Un luogo dove soddisfare la propria fame di cultura.