La tartaruga batte Achille perché conosce la strada”. Cita Markku Envall, uno dei più importanti aforisti finlandesi contemporanei-, don Massimo Pavanello, responsabile di turismo e pellegrinaggi dell’arcidiocesi di Milano, nell’incoraggiare tutti coloro coinvolti nel Cammino di Sant’Agostino a non temere eventuali fatiche. Uno sprone importante, per chi – come noi di VareseMese – ha deciso lanciare il nuovo tratto Malpensa-Busto Arsizio di un sentiero ciclopedonale in cui cultura, paesaggio, arte e spiritualità camminano a braccetto.

Come a braccetto hanno deciso di mettersi in cammino l’associazione che dieci anni fa ha fondato il percorso lombardo intitolato al santo e filosofo, l’amministrazione comunale di Busto Arsizio, dove sorge uno dei cinquanta santuari mariani meta di pellegrinaggio e Sea, che ha subito accettato l’invito a collaborare al tragitto inaugurale, che si terrà domenica 15 aprile, con il ritrovo alle 8.30 al piazzale esterno degli arrivi del Terminal 1 (guardando lo scalo, sulla destra) dell’aeroporto di Malpensa (con consegna della Credenziale del Pellegrino) e l’arrivo alle 12.30 in piazza Santa Maria a Busto Arsizio, allestita a festa per l’occasione.

Un’iniziativa in cui la redazione di VareseMese è coinvolta in quanto questa nuova possibilità è nata da un’intervista che abbiamo pubblicato lo scorso gennaio, nella quale il responsabile del Cammino, Renato Ornaghi, ci ha confessato il suo sogno di dare un respiro internazionale a questo percorso, collegando lo scalo intercontinentale della brughiera alla tappa più vicina. Ossia, appunto, il gioiello rinascimentale bustocco. Dal dire al fare questa volta il passo è stato breve. In linea con la mission della testata che dirigo, che è l’informazione locale a sostegno dello sviluppo del territorio, abbiamo infatti deciso di supportare l’idea di Ornaghi come media partner. Affinché il sogno diventasse realtà.

Un progetto che ha appunto avuto anche la “benedizione” della Curia di Milano, che ha ospitato la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa. Una novità Glocal, come sottolineato sempre da don Pavanello, “con un bilanciamento tra la dimensione locale e quella globale che dà respiro al cammino stesso e mette il viandante al riparo da ogni miopia localistica”. Non solo: “C’è poi l’idea della compagnia”, ha proseguito don Pavanello.

Già oggi, infatti, ogni anno duemila persone percorrono i 620 chilometri del Cammino di Sant’Agostino, che da Monza a Pavia attraversano sette province lombarde toccando basiliche romaniche, vie d’acqua, musei, ville di delizia e i luoghi legati a Leonardo da Vinci. Il tutto attraverso parchi naturali, sentieri nei boschi, fiumi e laghi.

Con il giusto coinvolgimento degli stakeholder, questa nuova opportunità può dunque diventare un importante volano per la promozione del territorio, come sottolineato dall’assessore al Marketing territoriale del Comune di Busto Arsizio,  Paola Magugliani, intenzionata a coinvolgere anche la Regione, mentre “assieme alle associazioni di categoria stiamo studiando alcune attività di benvenuto e accoglienza dei pellegrini che continueranno nel tempo, per fare in modo che il percorso che passa da Busto sia sempre più gettonato”.

In questi casi si dice: “Se son rose, fioriranno”. Il fatto il Cammino di Sant’Agostino abbia proprio la forma di questo fiore speriamo sia di buon auspicio.

Chiara L. Milani