Venezia – Lo stilema che per anni ha contraddistinto il lavoro di Elizabeth Heyert ha riguardato la fotografia di interni di abitazioni nobiliari tanto da eleggerla ad artista di levatura internazionale.

A fare intendere un altro ideale fotografico concorrono le immagini in mostra a Palazzo Bembo dove Elizabeth Heyert, in “Metamorphosis”, evento collaterale alla 59esima Biennale d’Arte, ha descritto, nel contesto di uno spazio neutro, alcune persone in costume adamitico ipnotizzate con il loro consenso e sotto tutela medica, in modo da lasciare liberi i flussi dei rispettivi inconsci.

Come espresso dalla didascalia presente in mostra, l’autrice si augura che quei ritratti muovano nei visitatori libere e distinte interpretazioni.

All’interno di uno luogo privo di coordinate spazio – temporali, corpi nudi paiono mettere in atto tentativi tali da permettere ad ognuno di stabilire un rapporto tra la propria fisicità e l’ambiente entro il quale si trovano.

In quel silenzio totale, la nudità acquista un alone di ingenuità esistenziale e purezza d’animo.
Come protetti dal ventre di una grande madre, quelle figure animano gesti e posture nel tentativo di intuire le dimensioni di un mondo prossimo venturo e allo stesso tempo fissare le basi delle loro distinte personalità.

Elizabeth Heyert – “Metamorphosis” – Venezia – Palazzo Bembo, Riva del Carbon 30124. Fino al 27 novembre 2022. Orario: mercoledì-lunedì 10-18

Mauro Bianchini