Nike neraNike nera

Frontiere contemporanee – Immagini graffianti. Una pittura che si fa materia forte e coinvolgente. La giovane Maurizia Frulli non usa mezze misure, con impeto esprime il suo pensiero. Una ricerca che prosegue da anni, incentrata su di sé, sulla condizione della donna e sul malessere che deriva da un mondo a volte malato e crudele. Una mostra organizzata Carlo Franza, noto critico d'arte e firma di 'Libero', il quotidiano di Vittorio Feltri, che propone sei artisti emergenti presentati singolarmente in personali allestite presso un lussuoso albergo fiorentino. Quest'esposizione dà il via al progetto Frontiera che di anno in anno intende indagare il panorama artistico contemporaneo, promuovendone le nuove voci.

Parlare di sé – La giovane di Luino presenta una trentina di lavori, realizzati con varie tecniche adattate a supporti differenti, dal gesso, alla carta, al legno. "Ho selezionato alcune delle mie ultime opere, seguendo anche i consigli del professor Franza" dice Maurizia Frulli; "ci saranno lavori legati alle immagini di San Sebastiano e alla Nike, due soggetti che fanno parte da tempo della mia produzione". L'artista ci spiega che dietro la scelta di queste due iconografie così lontane da lei e distanti anche tra loro c'è la volonta di esprimere le sue emozioni, la sua personale visione del mondo ed esternare un malessere che lei ha vissuto in prima persona. "Sono immagini simboliche, San Sebastiano, martirizzato con delle frecce esemplifica chiaramente la sofferenza dovuta da agenti esterni" continua Maurizia "era un pretesto per esprimere la mia difficoltà in quel periodo, una difficoltà di

Un'opera espostaUn'opera esposta

esprimermi e rapportarmi con l'esterno". Corpi graffiati, mutilati, trafitti e trasformati che prendono consistenza e fuoriescono dal supporto bidimensionale che li ospita entrando in contatto con lo spazio e con la realtà. La stessa realtà che la giovane non condivide, dove l'apparire prevale sull'essere e l'uniformità annulla i caratteri del singolo.

Senza ali – Di fianco al santo la venere alata, la figura femminile della vittoria: "E' anche questa una metafora del mio sentire" prosegue l'artista "la Nike veniva posta sulle prua delle navi, e io ho ricalcato un pò questa sensazione di ebrezza, come di prendere il volo, ma nel mio caso il corpo veniva a volte rinchiuso in gabbie, quindi è costrettto e non riesce a liberarsi". Maurizia non ama molto spiegare il suo lavoro, preferisce che siano le sue opere parlare di lei, veicolando le sue emozioni; nelle sue ultime creazioni include se stessa anche visivamente, attraverso la fotografia. Ai corpi anonimi si aggiunge il suo, una presa di coscienza da parte di Maurizia che appare oggi meno vulnerabile. "E l'intero corpo delle materie e delle immagini della giovane artista è come un tempio esile e intenso, un privato feticcio che si circostanzia spesso nel color fumo della vita" scrive Carlo Franza nella presentazione "è così che Maurizia Frulli traduce con forza, espressività e densità di idee, senza tralasciare palpiti ed emozioni, ma anche orizzonti infiniti ".

Maurizia Frulli – Filosofie di palpiti
dal 22 novembre 2008 al 21 maggio 2009
PLUS FLORENCE
Via Santa Caterina D'Alessandria 15
Firenze
orario: tutti i giorni su appuntamento
(possono variare, verificare sempre via telefono)
vernissage: 22 novembre 2008. ore 19.00