Mulino, Museo SalviniMulino, Museo Salvini

Parlare scrivendo – "Dal 1913/14, appena arrivato sul Lago Maggiore, al 1958, anno della morte, mio nonno ha sempre scritto moltissimo – racconta la pronipote Anna Gasparotto, in merito al nonno Mario Aubel. "Questi scritti sono serviti a lui in un certo senso, per riflettere sulla sua produzione artistica; ma anche a noi per provare ad entrare nella logica che l'ha tenuto ancorato alle sue sperimentazioni e passioni artistiche", continua la pronipote. L'esposizione, che inaugura in concomitanza con la manifestazione 'Fai il pieno di cultura', è curata da Anna Gasparotto e Anna Visconti.

Di anno in anno – La mostra è strutturata seguendo le ricerche del pittore con lo scorrere dei decenni. Ogni periodo ha delle peculiarità, che vengono così sintetizzate da Anna Gasparotto: "gli anni '10 sono caratterizzati dallo studio della luce, su un piano ottico e fisico; gli anni '20 dallo studio della pennellata. Dal 1940 l'attenzione si concentra sul contrasto, intonazione e riflesso, per poi giungere negli anni '50 ad una sintesi totale di tutta la sua esperienza". Abituato a lavorare su piccoli formati, negli anni '30 si trovano invece alcuni esempi di opere di grandi dimensioni, 'strani', li definisce la nipote.

Opera Mario AubelOpera Mario Aubel

Dall'esordio al cenacolo – L'esposizione, che vanta di una cinquantina di pezzi, è organizzata secondo un criterio scientifico, sulla base del catalogo ragionato steso da Anna Gasparotto. Pubblicazione questa, che ricorda anche l'amicizia tra Mario Aubel e l'artista futurista Luigi Russolo. Legame che scaturisce dai loro scritti, in cui spesso e volentieri avvenivano scambi di idee anche sul piano artistico. Negli anni '40 nei dibattiti tra i due, si inserisce anche Innocente Salvini, in quel particolare periodo dagli artisti stessi definito 'del cenacolo'. Momenti in cui il mulino diventava luogo di confidenze artistiche tra grandi maestri.

'Lascito Aubel' – Lascito da intendere come insegnamento, testimonianza, passione, tecnica. Una delle sale del museo sarà dedicata a sei artisti che hanno avuto come maestro Mario Aubel. Prima fra tutti la figlia Natalia Aubel Bolis, accanto a Fioravanti Arioli, esponente del chiarismo, Marco Costantini, noto incisore lavenese, Albino Reggiori, Martino Bevilacqua e De Ambrosis.


'Incontro con Mario Aubel al Museo Salvini'
18 maggio-18 giugno
inaugurazione domenica 18 maggio ore 16.00
mostra a cura di Anna Visconti e Anna Gasparotto
orari: mercoledì-sabato-domenica ore 15-18
Museo Salvini
contrada Innocente Salvini
Cocquio Trevisago