M.L. Palamà  - foto A.BortoluzziM.L. Palamà – foto A.Bortoluzzi

Occhi nuovi – "I veri viaggi di esplorazione non consistono nello scoprire nuovi paesaggi, ma nell'avere occhi nuovi" scriveva Marcel Proust. Non conta cosa, ma come si guarda un luogo. Lo stesso posto che si vive giornalmente, le sue vie, i suoi palazzi antichi e moderni, i parchi e i negozi. Varese, una città da riscoprire. Uno sguardo nuovo, rivolto verso l'alto, verso il cielo. L'infinito blu che non ha dimora. Maria Letizia Palamà rivolge lo sguardo verso la sua città e ne scopre un orizzonte nuovo, dove all'aria si mescola l'intensità dei colori che la luce regala. Il paesaggio urbano era già stato soggetto dei suoi quadri "è un lavoro che proseguo da vent'anni, ma Varese non mi aveva mai ispirato, ho fatto paesaggi del mondo" ci dice l'artista. In mostra in Galleria Armanti, riuniti sotto il titolo, allusivo, Varesemondo, vedremo accanto alle città americane, la città giardino. "Ho provato a guardare Varese con uno sguardo diverso, un pò più fiabesco" continua la Palamà "Varese ha dei cieli meravigliosi, sono come lenzuoli tesi blu. Sono paesaggi investiti dalla luce o dalle ombre cupe che invadono la città verso il tramonto".

Sotto lo stesso cielo – Cambia il cielo, muta il volto della città. Una nuova prospettiva che ribalta anche l'opinione sul luogo. Una scoperta che meraviglia la stessa artista, una sfida proposta dal gallerista che si è trasformata in un esperienza gratificante, inedita. "Hanno visto le mie opere dei varesini e non hanno riconosciuto il luogo ritratto, lo confondevano con altri ambienti" dice ridendo l'artista "sarà bello vedere cosa diranno le persone alla mostra e se ricondurranno l'immagine dipinta al luogo

Palamà , Broome streetPalamà , Broome street

originale". Una confusione lecita, non sempre si ha il tempo di guardare i dettagli e i particolari a volte sfuggono. Uno scorcio del Cinema Vittoria, scambiato per una chiesa, la prospettiva dal basso ne altera la percezione ed ecco l'errore. Maria Letizia Palamà rende anche l'atmosfera dei paesaggi che ritrae. "Il periodo postindustriale e le sue costruzioni create dall'uomo danno anche un senso di desolazione" afferma l'artista " ma poi ci sono delle architetture bellissime, anni '30, che vengono invase da questo cielo e appaiono come nuove" conclude.

In due – Un'importante protagonista della pittura varesina, una donna dolce ed intensa che riflette il suo animo nei suoi quadri. Dai lacerti urbani alle desolate visoni d'interni, le sue opere hanno ricevuto riconoscimenti in Italia e all'estero. Accanto alla Palamà un altro affezionato della galleria varesina, Tindaro Calia, con le sue tele dedicate agli 'Antichi mestieri'. L' artista milanese privilegia innanzitutto il mondo delle verità, dei sentimenti e delle emozioni. Come pittore egli cerca di imprimere i caratteri propri di un suo mondo spirituale ed affettivo nelle sue opere pittoriche, soprattutto nei ritratti, che vantano una forte impronta poetica frutto di una continua e meditata ricerca introspettiva oltre che iconografica.

Varesemondo e Antichi mestieri
da Sabato 06 Settembre 2008 a Domenica 28 Settembre 2008
Varese Galleria Arte Armanti,via Avegno 1
Orario: 9-12.30/15-19 (tranne il Lunedì, Domenica)
Mostra di M.Letizia Palamà e Tindaro Calia.Ingresso libero.
Domenica su appuntamento.
Per informazioni: 0332-231241