Marco Antonio Abbagnara ha il physique du rôle. E si vede. Il look è alla Lou Reed, generalmente, il back ground è inquieto e irrequieto. Nasce siciliano, cresce in Toscana, trascorre degli anni in Australia, in Thailandia.

Successivamente soggiorna a Londra e poi a New York. Tappe, queste, che risultano, abbastanza cruciali per la sua consapevolezza artistica.

In movimento lo è tuttora lavorando come assistente di volo per Alitalia. "Di stanza" ora è a Gallarate, comoda località di servizio per la sua attività. Qui in provincia inserito nella locale associazione artistica Alfa 3A.

Diciamo che gli sta stretta? Forse è ingeneroso, per lui come per gli altri membri del gruppo. Fatto sta che Abbagnara, dopo una personale milanese in primavera,  il 12 agosto ha fatto ritorno dopo alcuni anni  – insieme a Micol Biasetti, artista italiana, nata in Perù, ma residente a Dallas e alla nuovazelandese Janelle Fenwick – alla newyorchese Agora Gallery nelle sede di Chelsea, alla mostra Primal Abstractions.

Neanche il tempo di terminare la mostra di Chelsea e il nostro va ad inaugurare Roma d'insonnia, collettiva che viene allestita presso la Galleria Crispi, nel pieno centro di Roma tra piazza di Spagna, via Veneto e via Sistina, in attesa e in contemporanea con la Notte Bianca 2006.

Un bravo a Marco Antonio. Vola alto nella vita nella sua divisa, ci sta provando e forse riuscendo anche nell'arte col suo look da rooker.