Franco Marrocco - ph Celorio CampanaFranco Marrocco – ph Celorio Campana

L'atelier rivisitato – Claudio Rizzi non smentisce la sua predilezione per le collettive anche in occasione di una mostra 'fuori casa'; guidato dalla volontà di proporre dialoghi e confronti tra artisti ed opere contemporanee ha radunato un gruppo di artisti e li ha invitati ad esporre presso lo Spazio Tadini di Milano. Luogo di incontri multiculturali, già studio di Emilio Tadini e storica tipografia, ospita mostre, concerti, prove teatrali aperte, presentazione di dischi e libri, conferenze stampa ed eventi. Uno spazio a disposizione degli amanti dell'arte e della cultura che prosegue da una parte la tradizione del fare artistico – l'atelier – e dall'altra promuove l'arte in tutte le sue forme dedicandosi in particolare agli artisti contemporanei.

'Luci della ribalta'
– Questo il titolo pensato per la collettiva che prenderà il via il 2 aprile a Milano. Un gruppo eterogeneo composto da artisti già proposti in altre occasioni dal critico milanese, già presentati al Museo Parisi Valle di Maccagno in occasione di mostre collettive. Una esposizione dedicata ad artisti attivi ormai da tempo in Lombardia, non del tutto affermati, ma nemmeno agli esordi: personalità che si stanno distinguendo rispetto ad altri della loro generazione, ma che sono ancora in fase di ricerca e sperimentazione. 'Niente di retorico, niente di effimero nessuna trovata per esaltare castelli di carta – scrive Rizzi – attori di esperienza collaudata e meritevoli del ruolo di protagonista, pronti al rinnovamento generazionale che dovrebbe risultare spontaneo in ogni disciplina".

Antronio Pizzolante - ph Celorio CampanaAntronio Pizzolante – ph Celorio Campana

Trovare la ragione – Ventuno gli artisti proposti tra i quali anche artisti della nostra zona. A partire da Franco Marrocco artista lucano che si è trasferito da tempo nel saronnese. Pittore ed insegnante all'Accademia di Brera, Marrocco ha da poco chiuso un'importante personale a Vienna curata da Luciano Caramel dove presentava la sua Trilogia – Braci, Tracce, Traiettorie – frutto di un lungo percorso fatto di tentativi consapevoli ascrivibili, generalizzando, all'immenso panorama dell'arte astratta. La pittura e il colore sono i punti chiave di una ricerca che coinvolge anche il materiale di supporto – come nel caso delle combustioni del legno – e che sta prendendo dimensioni sempre più monumentali. Marrocco apprezzato anche per la sua modestia, come ricorda nel testo il curatore: "a Brera è titolare della cattedra che appartenne nel tempo a Carpi, Carrà, Funi e, via via nel corso dei decenni, ad altri artisti di alto profilo. Ma non ne fa ostentazione. Piuttosto ricorda con ammirazione un vecchio maestro quando gli disse che se riesci a dare una ragione alla tua vita trovi il senso dell'esistenza".

Raffaele Penna - ph Celorio CampanaRaffaele Penna – ph Celorio Campana

I pugliesi – Anche Antonio Pizzolante, artista e insegnante lavenese originario della Puglia, è tra gli artisti coinvolti nella collettiva. La sua passione per la terra, praticata attraverso al manipolazione plastica dell'argilla e tradotta anche in con altri materiali e con la pittura, racconta una storia lontana, ma presente. Come sottolinea Rizzi: "È una costante nel lavoro di Pizzolante, che appare morbido ma è robusto come sequoia. Il metallo povero si nobilita, il vecchio legno diviene pergamena, i segni si traducono in simboli". Le sue opere come un ricordo si fanno simboli e archetipi di tradizioni praticate e orizzonti possibili. Sempre dalla Puglia arriva anche Raffaele Penna che nel suo studio alle Officine di Barasso tiene sempre, accanto ai pennelli, ago e filo. Quella di Penna è una ricerca che si congiunge a quella dei colleghi in quanto recupera anche lui la memoria infantile dei luoghi in cui ha vissuto, ma si traduce in forme molto diverse. "È cultore della manualità, del fare davvero, nell'ammansire una cosa e tramutarla in altro. Stracci, corde, fili di ferro, testimoni di ruggine, di polvere, di fatica, tutto si intreccia e rivive in una dimensione di freschezza" scrive Rizzi. Le grandi tele recenti dedicate al volo delle rondini che appaiono in tridimensione uscendo dalla superficie grezza lavorata dall'artista, evocano sia la memoria felice di un tempo trascorso, ma anche il desiderio di libertà implicito nel volo.

Giorgio Vicentini - ph Celorio CampanaGiorgio Vicentini – ph Celorio Campana

Incursioni discrete – "Giovane nell'animo e nelle energie più che nell'anagrafe, Giorgio Vicentini coniuga i linguaggi dell'esperienza e del fantastico. Anche il suo mondo poggia su questi pilastri". Vicentini chiude il gruppo dei 'locali' che partecipano alla collettiva milanese: un artista concettuale che ha saputo sempre aggiornare le sue proposte inserendo linguaggi anche tradizionali, come la pittura, rendendoli sempre attuali. Ad accompagnare la mostra milanese un importante catalogo con scatti dei singoli artisti colti nei loro studi dalla fotografa Rosita Celorio Campana, un racconto per immagini che aggiunge intensità ai testi che soddisfa la curiosità e rivela un piccolo scorcio dell'ambiente più privato per un artista: dove nasce e si costruisce un'idea.

Lucio della Ribalta
a cura di Claudio Rizzi
dal 2 aprile al 3 maggio 2009
inaugurazione 2 aprile ore 18.30
SPAZIO TADINI
Via Niccolò Jommelli 24 Milano
orari: dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19
+39 022619684 , +39 3479632515
ft@spaziotadini.it
www.spaziotadini.it
opere di Alberto Barbieri, Claudio Borghi, Giovanni Cerri, Francesco Dalmaschio, Mario De Leo, Giovanna Fra, Grazia Gabbini, Maria Cristina Galli, Max Marra, Franco Marrocco, Maria Molteni, Daniela Nenciulescu, Raffaele Penna, Antonio Pizzolante, Dolores Previtali, Grazia Ribaudo, Alessandro Savelli, Rita Siragusa, Elena Strada, Pierantonio Verga, Giorgio Vicentini.