Milano – Una ellissi temporale di quasi quarant’anni lega la prima opera dell’artista statunitense Keith Sonnier (1941 – Mamou, Luisiana, vive e lavora a New York) ad alcuni lavori degli ultimi anni in mostra nella personale “Light Works. 1960 – 2017”, in corso presso la Galleria Fumagalli.

Lievi e multicolori, le sculture luminose realizzate con neon e collocate a parete, creano una percorrenza spaziale definita da tratti cromatici ben distinti, il cui succedersi circoscrive trame entro le quali la parete diventa luogo di appartenenza dell’opera stessa e dove le flebili ombre prive di colore rimandano a una impalpabile lievità; come un sogno appena pronunciato, o una speranza ad altri mai completamente svelata.

In ogni artista alberga un bambino un po’ folle, chiassoso, vividamente gioioso e creativo.

L’impronta ludica presente nelle opere di Sonnier rimanda al piacere infantile nell’uso dei pastelli e al desiderio di continui tratteggi al fine di scoprire in ogni linea, retta o curva, le singole distinte pulsazioni.

Del resto al di la del rigore formale e progettuale, i lavori di Sonnier muovono nel visitatore il fascino di narrazioni fiabesche, di magici Luna Park , ma anche di luoghi che ammiccano a raffinate sensualità poiché, in verità, ogni fiaba contiene in nuce elementi sensuali e ogni raffinata sensualità nasconde tra le pieghe tenerezze adolescenziali.

Keith Sonnier – “Light Works. 1968 – 2017”- Milano, Galleria Fumagalli, Via Bonaventura Cavalieri 6. Fino al 19 dicembre. Orario: martedì – sabato 11-19

Mauro Bianchini