S. Matta, Stone lightS. Matta, Stone light

L'uomo è fantasia e vitalità – Sabato 24 ottobre SALe aggiunge un'altro tassello al suo progetto di analisi dell'uomo del XX secolo attraverso l'arte visiva. Realismo ed informale prima, fantasia e potere dell'immaginario oggi: la mostra dedicata a due grandi maestri del Novecento, Aligi Sassu e Sebastian Matta, e ad un giovane fotografo, Enrico Savi, si configura come un affascinante trittico in cui vengono sviscerate le componenti liriche e giocose dell'animo umano, dagli anni Trenta del secolo scorso ai giorni nostri, attraverso colori accesi, bianchi e neri e forme nuove, specchio dell'immaginario psichico umano di ieri e di oggi.

Gioventù rosso sangue – Vitalità e gioventù buona e sanguigna. Potremmo sottotitolare così il ciclo degli "Uomini Rossi", in mostra al Castello Visconteo di Legnano con 14 tempere e 150 disegni inediti. Il rosso dei giovani, dipinti da un appena diciassettenne Aligi Sassu all'indomani dell'esperienza futurista, è il simbolo della rivalsa, del sangue che pulsa nelle vene di una gioventù che non vuole sottostare ai diktat fascio-nazisti.

A. Sassu, Testa di giovaneA. Sassu, Testa di giovane

E' il rosso passione di ragazzi alla ricerca dell'origine paradisiaca dell'uomo, che credono nella vitalità, nella gioia e nella speranza del vivere a pieno la vita, come investiti dalla luce del sole. Quello di Sassu è un ciclo espressionista (1929-1934) che trova parallelismo ne "La danza" di Matisse, di venti anni più anziana. Ma non è re-make di quell'opera né tanto meno questa mostra è un doppione del famoso libro dedicato al ciclo pittorico da Raffaele Carrieri trent'anni fa, ne è piuttosto un approfondimento. Carrieri fermava la sua analisi al 1933, Flavio Arensi (direttore di SALe) si spinge oltre, presentando molti inediti, catalogandoli, e puntando tanto sui disegni e sull'aspetto giovanile dei soggetti, espediente, tra l'altro, per introdurre il nuovo progetto di SALe.: una serie di critici di giovani età che con Arensi hanno curato le mostre di questa stagione e continueranno a farlo in futuro, tra loro Gabriele Francesco Sassone e Laura Luppi.

Vita giocosa – Compendia la liricità di Sassu un altro grande dell'arte novecentesca: Sebastian Matta, architetto e artista cileno, che, tra i più famosi esponenti del Surrealismo, elaborò una pittura incentrata su morfologie psicologiche. L'antologica che l'Amministrazione Comunale di Legnano gli dedica al Palazzo Leone da Perego ripercorre in 24 grandi tele e in 19 sculture, molte delle quali inedite, le riflessioni compiute dall'autore sulla vita e sull'universo nell'arco di cinquant'anni: dal 1950 al 2000. "Esposti Cremonini e Ipoustéguy non potevamo tralasciare Matta che fu loro grande amico", dichiara Arensi. Curata anche con l'aiuto di Alberto Zanchetta, da un progetto di Germana Ferrari Matta, l'esposizione mette in luce le diverse tematiche dell'opera dell'artista cileno, trattate all'insegna della profonda fede che egli ebbe nella giocosità della vita: ne sono testimoni i colori accesi e le forme fantasiose dei suoi soggetti. 
 

E. Savi, Cantiere -distruzioni-E. Savi, Cantiere -distruzioni-

Realtà de-costruita – In contrapposizione cromatica, ma in sintonia con il clima fantasioso ed immaginifico delle altre mostre, sono le fotografie di Enrico Savi, esposte nello spazio DovevAccadere presso il Castello Visconteo, sotto l'eloquente titolo di "Luoghi dell'immaginario". Diciotto immagini, che ruotano intorno alle tre tematiche dell'albero, dei cantieri edilizi e delle De-costruzioni, ottenute grazie ad una tecnica che l'artista adatta ad una macchina fotografica interamente di plastica, "Holga", offrendo al visitatore realtà di insolita percezione. L'arte del giovane fotografo milanese (classe 1976) si compone di pratiche artistiche differenti: in essa non c'è solo la fotografia, ma anche la pittura, il collage, l'architettura, il cinema e la poesia. L'immagine della realtà è de-costruita, o meglio costituita da suoi frammenti sovrapposti, ognuno portatore di una altra realtà, di un altro intero, di un altro immaginario. Con la sovrapposizione di "n" luoghi dell'immaginario, "Savi mette in discussione il punto di vista unico, il metodo della visione totale", come dichiara di lui il direttore di Domus, Flavio Albanese, per dare vita in uno scatto a prospettive impossibili, a irrealtà multiformi e molteplici, a interi immaginifici.

ALIGI SASSU. Uomini rossi (opere 1929-1934)
Castello di Legnano
SEBASTIAN MATTA. L'entrée est à la sortie (1950-2000) Legnano, Palazzo Leone da Perego
ENRICO SAVI. Luoghi dell'immaginario  
Castello di Legnano, Spazio DovevAccadere Inaugurazione: Palazzo Leone da Perego, sabato 24 ottobre ore 11  
Durata: 24 ottobre 2009 – 10 gennaio 2010
Orari: dal mercoledi al venerdi, 15.30-19.30; sabato, domenica, festivi, 10.00-13.00 – 15.30-19.30; chiuso lunedi e martedì; martedì 8 dicembre, apertura festiva; Natale e Capodanno: chiuso
Ingresso: intero, € 5,00; ridotto, € 3,00 (over 65, under 25, soci TCI, gruppi); ingresso gratuito i mercoledì feriali Il biglietto di ingresso consente l'accesso a tutte tre le mostre e può essere utilizzato in giorni diversi.
Visite guidate: Per gruppi: € 70,00 (più ingresso ridotto € 3,00 cad.); Per gruppi scolastici: € 55,00 (più ingresso ridotto € 3,00 cad.). Durata della visita 60 minuti circa. Prenotazione obbligatoria – tel. 02.45487400 (Opera d'arte)
Per informazioni: tel. 0331 471335 – http://www.spaziartelegnano.com/