Una delle opere di MarroccoUna delle opere di Marrocco

Una pittura spirituale, sensibile al Trascendente – La nuova mostra di Franco Marrocco si incentra sulla dimensione più viva dell'uomo, la sua parte più alta, aperta ad una visione della trascendenza. Nelle venti opere tratte dal suo ciclo "Tracce", realizzato tra il 2009 e il 2011, l'artista ha voluto convogliare la sua creatività artistica proprio sul tema dello spirito dell'uomo: quell'angolo presente in ciascuno, nel quale si rivelano in modo privilegiato le tracce, appunto, di Dio.

Lo spirito rappresenta un punto di contatto, una congiunzione, tra il Creatore e la creatura: legame che è stato preso in considerazione da Marrocco, il quale ne ha poi voluto raffigurare alcune tracce, particolarmente intense, dense e costruttive.

Con uno stile leggero, etereo, fluido, ma al contempo intenso e incisivo, Marrocco ha voluto esprimere il coraggio della ricerca, la suggestione di un viaggio, la forza di una scoperta: inoltrandosi, grazie al colore, dentro uno spazio sempre più profondo dell'uomo è infatti giunto a rintracciare quei barlumi del divino che inabitano l'uomo interiore, tracciandoli poi magistralmente sulle sue tele.

Tracce luminose
, che illuminano l'uomo e che si irradiano attorno a lui in un'aura soffusa, in un'aureola dorata: tracce che vibrano, vive e vivificanti, e che rifulgono di luce e colori. La straordinaria sensibilità di Marrocco è riuscita a coglierle e a renderle visibili a noi spettatori, interpretandole con la sua arte.

La sua recente mostra personale, che verrà inaugurata il pomeriggio di sabato 28 aprile, è stata promossa e sostenuta dal Comune di Capua, è stata realizzata in collaborazione con la Galleria ArteVinciguerra, e sostenuta dalla Fondazione Sartirana Arte e dal Museo-Fondo Regionale d'Arte Contemporanea di Baronissi.

In occasione della serata inaugurale prevista per sabato, la prof.ssa Iolanda Capriglione, dell'Università di Napoli I, e la prof.ssa Gaia Salvatori, della Seconda Università di Napoli presenteranno il volume monografico, "Franco Marrocco. Il corpo della pittura", di Massimo Bignardi pubblicato dalle Edizioni Nomos di Busto Arsizio: è un ampio volume monografico introdotto da un denso ed documentato saggio del curatore, con un'antologia della critica con testi, tra gli altri, di Giovanni Maria Accame, Berenice, Paolo Bischottini, Roberto Borghi, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Enrico Crispolti, Andrea B. Del Guercio, Marina De Stasio, Ada Patrizia Fiorillo, Flaminio Gualdoni, Giovanni Iovine, Gérard-Georges Lemaire, Pierluigi Lia, Marco Meneguzzo, Antonello Negri, Francesco Tedeschi, apparati biografici e bibliografici curati da Veronica Zanardi.

Franco Marrocco
, nato a Rocca D'Evandro (CE), il 7 dicembre 1956, è Docente di prima fascia di Pittura all'Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano, dove è anche Preside del Dipartimento d'Arti Visive. Negli anni della sua formazione, presso l'Accademia di Belle Arti, rivolge la propria ricerca espressiva allo studio della

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pittura ponendo attenzione alla tradizione realistica, riprendendo temi che poi documenterà nella prima mostra personale tenuta a Cassino, nel 1978.

Nel 1986 è stato invitato alla XI Quadriennale di Roma, ove espone il trittico "Sul mio cielo volano anche gli angeli", che testimonia un uso espressivo unito ad una gestualità che dialoga con la strutturazione schematica dell'immagine. Della seconda metà del decennio è la personale allestita alla Chambre de Commerce Italienne pour la France di Parigi nel 1989 e la partecipazione a rassegne, tra queste, nel 1986, al XXXV Premio San Fedele organizzato presso il Centro Culturale San Fedele, Milano. La tendenza verso l'astrazione introduce una pittura dai toni lirici in cui il colore diluisce la rappresentazione e la costrizione del racconto, per accogliere gli inquieti registri dell'emozione. Gli anni Novanta vengono inaugurati dalla personale allo OCDE a Parigi, alla quale segue nel 1991 quella tenuta a Palazzo dei Priori, a Perugia. Inoltre, è significativa la sua presenza alla mostra "The Modernity of Lyrism", promossa dall'Istituto Italiano di Cultura presso la Gummensons Kontgallery di Stoccolma nel 1991, e poi al Joensouu's Art Museum in Finlandia.

Nelle opere esposte in quest'ultima occasione la pittura di Franco Marrocco, dalla narrazione figurativa muove verso evocazioni emotive, ove il colore si dispone in un dialogo frontale con la memoria e i sensi. La seconda metà degli anni Novanta vede l'artista rapportarsi in modo nuovo al supporto, che viene ora velato attraverso la sovrapposizione di trasparenze cromatiche: a questa traccia operativa si rapportano le opere esposte nelle personale tenuta presso il Palais d'Europe, a Strasburgo nel 1994; nella Sala Polivalente del Parlamento Europeo, a Bruxelles nel 1998; al Museo Butti di Viggiù, nel 1998; al Palazzetto dell'arte di Foggia, nel 1998; al Chiostro di Voltorre, a Varese nel 1999, nonché in occasione della XIII Quadriennale di Roma.

Franco Marrocco, personale di pittura
dal 28 aprile al 27 maggio 2012
Inaugurazione sabato 28 aprile – ore 18,30
MAC Museo d'Arte Contemporanea "Terra di lavoro"
Chiostro dei carmelitani, via Asilo Infantile, 1
Capua (CE)
Orari: dal martedì al sabato, dalle 9.00 alle 12.00
Info: Tel. : 0823 961030 – cell. : 333 71611004 / 339 4104644