Lugano – Ad aprire la stagione espositiva con un allestimento tematico di levatura internazionale concorre “Terre,” una selezione di ventidue opere di pittura e scultura di quattordici artisti comprese tra gli anni ’20 sino ai giorni nostri, attentamente selezionate dalla Collezione Giancarlo e Danna Olgiati.

Tema dominante è la forte componente materica dove la valenza della terra rimanda all’impegno compositivo e alla statura creativa di ogni singolo autore.
Si va da Zoran Music (Gorizia 1909 – Venezia 2005), figura di spicco della nuova scuola di Parigi, dove la terra rimanda a un percorso sentimentale che dai ricordi legati alla sua terra d’origine portano al doloroso travaglio interiore dovuto alla detenzione nel campo di concentramento di Dachau, a Emilio Vedova (Venezia 1919 – 2006) del quale vale la pena visitare la Fondazione alle Zattere sita in Dorsoduro 42.

Per l’artista veneziano l’idea di terra risulta profondamente legata alle “croste” lasciate sulle ferite del secondo conflitto mondiale poiché va ricordato che Vedova fu antifascista militando nelle file della Resistenza.
A tale compendio vale la pena recuperare “Emilio Vedova. Dalla parte del naufragio” per la regia di Tommaso Pessina con la voce narrante di Toni Servillo.

Tra gli artisti che accostarono la materia ad altri elementi quali legno, ferro, sacchi di juta e plastica spicca la figura di Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995).
Sicuro consiglio la visita agli Ex Seccatoi nella città natale dell’artista.
Identiche tecniche hanno applicato nei loro lavori Jean Dubuffet (Le Havre 1901 – Parigi 1985) e Antoni Tàpies (Barcellona 1923 – 2012).
La levatura dei parametri scultorei in mostra è data da figure come Arturo Marini (Treviso 1889 – Milano 1947), Max Ernst (Bühl, Germania – Parigi 1976).
A valicare la sfera terrena addentrandosi nei misteri del cosmo contribuisce la pittura di Enrico Prampolini (Modena 1894 – Roma 1956) e Eliseo Mattiacci (Cagli 1940 – Fossombrone 2019).
Mentre testimoniano l’idea contemporanea di terra le opere di Rebecca Horn Michestadt 1944) Marküs Lüpertz (Reichenberg 1941) e Gabirel Sierra (San Juan Nepomuceno 1975) dove le componenti spaziali trovano esatta misura nell’appropriato sviluppo delle forme.

Lugano – Svizzera. “Terre” – Collezione Giancarlo e Danna Olgiati – Lungolago Riva Caccia 1. Fino al 6 giugno. Orari: venerdì – domenica 11.00-18.00

Mauro Bianchini