Origgio – E’ sull’uomo nella società e nel tempo che si concentra l’opera dello sculture Franco Fossa in mostra, nella suggestiva cornice di Villa Borletti fino al  30 giugno. Figure che l’artista ambienta in spazi anonimi, spesso stilizzate e sole, sospese in atmosfere dense di tensione. Solitudine e indifferenza infatti sono tematiche che Fossa ha sempre interpretato e rappresentato nella lunga carriera artistica.

La mostra di Origgio, intitolata “Piani-Ambienti-Volti” rappresenta una sorta di antologica dell’artista di Rho, morto nel 2010, che ha lavorato nell’ambito della scultura italiana del ‘900 portando innovazioni rispetto alla tradizione del tempo. I lavori esposti partono dagli anni ’50 fino ai ’90, ultimo periodo produttivo del maestro.

“Come tutti gli scultori lombardi del dopoguerra- spiega il curatore della mostra Antonio Maria Pecchini-  la partenza artistica è legata alla rappresentazione degli animali, ispirata prima alla semplificazione cubista e successivamente di  spirito espressionista. La chiave di lettura sul tema della solitudine dell’uomo è spesso rappresentata dallo stato d’animo di un animale inferocito di cui l’artista usa l’espressività e l’aggressività  per farne parallelo della condizione precaria dell’uomo”. La figura è lavorata in modo irregolare e ruvido, nervoso, come dimostra la tensione dei muscoli e i solchi incisi nella materia, dal dolore e dalla paura.  Un uomo la cui anima trova rifugio in un corpo scarnito e sul quale anche lo stesso artista si accanisce.

In mostra anche la serie dei volti, che nell’esecuzione richiama l’opera di  Francis Bacon. Non si tratta di ritratti ma semplicemente di annotazioni, caratterizzazioni, come sottolinea il curatore. C’è l’angoscia palpabile di un’esistenza dolorosa al punto da deformarne i tratti.

Gli ultimi lavori dello scultore  sono invece dedicati agli ambienti: costruzioni geometriche dove tra spazi vuoti e pieni si intravedono  personaggi miniaturizzati.

“E noi – spiega Pecchini – come dei Gulliver osserviamo questi omini muoversi nel loro spazio abitativo. La caratteristica progettuale di questi ambienti è stata realizzata e pensata nei rapporti aurei in cui la figura è ridotta  a un lumicino, è essenziale, nel contesto in cui viene collocata. Un’innovazione rispetto alla cosiddetta scultura tradizionale. Questo aspetto rappresenta lo studio e l’interesse che l’artista ha dedicato alla persona”.

Chiudono la mostra  le opere dedicate ai labirinti, superfici piane, piatte dove questi personaggi in miniatura  vivono una profonda solitudine nel contesto spaziale in cui sono collocati. Camminano, vagano, in gruppo ma… prevalentemente e comunque sono soli. Pensano e riflettono  nell’indifferenza di una società lontana o inesistente. Una condizione di inquietudine e di dolore irrimediabile perché connaturata nell’uomo che vive questa angoscia come un inverno gelido e perpetuo; ieri come oggi e come sempre sarà…

La mostra è visitabile sino al 30 giugno nei giorni di  sabato domenica nei seguenti orari: 9.30/12.00 – 16.00/19.00 (ingresso  via Dante, 63). Per informazioni e visite su appuntamento è possibile contattare il 335 6425481  – hesperia.origgio@gmail.com.

Fino al 29 settembre, inoltre,  una serie di opere grafiche di Fossa sono esposte a Milano alla biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Brera.

 

E. Farioli