SeSar con Camillo MoscatiSeSar con Camillo Moscati

Trasversale – Il mito della "bella e la bestia" è antico quanto l'uomo, attraversa i millenni e le culture, è tra i più longevi e si è spinto nella modernità, nella società di massa e nei suoi meccanismi di rappresentazione. Dagli affreschi di Cnosso è passato ai fumetti, di Tarzan e di altri personaggi che incarnano l'incontro conturbante fra gli opposti. La mostra ospitata nello Spazio Cesare da Sesto fornisce un intrigante assaggio di alcune immagini di questo archetipo, variabile nelle forme ma immutabile nella sostanza.

SeSar – Chi è SeSar, il "presentatore" della mostra e della relativa pubblicazione? Con questo nome ha firmato le sue storie a fumetti, disegnate e colorate, Sergio Sarri, più noto come pittore di incubi tecnoidi dalla inquietante e ammaliante precisione pittorica. Negli anni '80, sue storie sono apparse su "Comic Art e "Corto Maltese", nascendo da una personale rivisitazione dell'immaginario poco rassicurante del cinema anni '30 e '40.

Una tavola di SeSarUna tavola di SeSar

Inediti – Per l'occasione, Sarri anzi SeSar presenta le tavole originali di La belle et la bete e Io Tarzan, tu Lupe…, pubblicandole all'interno del catalogo della mostra, che ripercorre alcune tracce della BellaBestia nel Novecento. Sono due raffinati fumetti d'autore, basati su differenti registri narrativi e visivi organizzati sulla stessa tavola. SeSar contamina in modo magistrale, con passione e precisione, due "miti" della storia del cinema: il film di Jean Cocteau girato nella Parigi occupata dai nazisti, la biografia di Johnny Weissmuller, il più celebre Tarzan cinematografico.

Il collezionista – Per realizzare questa mostra così particolare, accanto all'artista-autore ci è voluto un collezionista autorevole. E che collezionista! Camillo Moscati, originario dell'Irpinia, da giovane portiere d'albergo, antiquario e impresario nel mondo del cinema. Mondo magico che l'ha stregato, dove ha tenuto rapporti e contatti al punto da raccogliere oggetti, cimelii, pellicole, reperti di ogni tipo dei divi e dei film del cinema americano. Il più "mitico", senz'ombra di dubbio.

Un disegno di Burne HogarthUn disegno di Burne Hogarth

Tarzan – Se c'è un personaggio letterario che ha avuto una fortuna immensa al di là del suo genere, questo è stato Tarzan. Il primo libro di Edgar Rice Burroughs è del 1912, uscirono sue storie sino al 1964, con schiere di versioni cinematografiche e illustrate, terreno felicissimo delle strisce disegnate. In mostra vi sono tavole originali e autografe utili come spunto per immaginare la lunga e avvincente avventura del Tarzan a fumetti.

I Compari di Tarzan – Tarzan è probabilmente la versione "addomesticata", molto americana, anche ingenua, del mito di cui si diceva, non lasciato da solo ma accompagnato in mostra da immagini di King Kong (ancora SeSar), della "Pantera bionda", mentre due maestri come Crepax e Attilio Micheluzzi portano tavole  di grande efficacia.

Meraviglia – Non solo per gli appassionati, la mostra presentata da SeSar – domatore impareggiabile di incubi e di sogni – lascia il segno, non spiega niente ma suggerisce un mito che non cessa di turbare ed esorcizzare. Il catalogo è da collezione – almeno per chi ama il fumetto d'autore – così come il manifesto.
La Bellezza ha vinto la Bestia.