Busto A. – Nobushige e Mitsuki Akiyama, padre e figlio, sono i protagonisti della mostra “Metamorfosi della natura” allestita nelle sale delle Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani Cicogna. Le loro creazioni hanno un denominatore comune: il mondo vegetale e il pensiero. L’esperienza della comprensione della realtà e della personale natura illuminata, non è semplice intuizione ma “visione del cuore delle cose” che induce all’adesione produttiva e cosciente al cosmo.
Le opere di entrambi dialogano tra loro attraverso i materiali che ognuno lavora secondo i propri linguaggi ed espressioni. Nobushige, il padre, utilizza la corteccia del gelso e attraverso il kozo, la fibra di carta ottenuta dalla lavorazione della stessa, dà vita e forma alle sculture.

Mitsuki invece usa la parte interna del tronco di differenti tipi di alberi che lavora con resine. Sculture di forte impatto dove spesso giochi di trasparenze e di luci irrompono donando straordinarie suggestioni. Nell’opera di etrambi è evidente il legame con il pensiero filosofico Zen.

La mostra, promossa dall’Amministrazione comunale nell’ambito della rassegna “Uno Spazio per l’arte”, è a cura di Stefania Severi e apre la stagione culturale cittadina che, come ha sottolineato la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli nel corso della presentazione, “intende risarcire delle tante privazioni emozionali di questo ultimo periodo e riaffermare la forza propositiva della città anche sul fronte culturale”.

Sarà possibile visitare la mostra sino al 23 marzo nei seguenti orari: martedì – giovedì: 14.30–18.00 / venerdì: 9.30–13.00 e 14.30–18.00 / sabato: 14.30–18.30 / domenica: 15.00–18.30

Cenni biografici

Nobushige Akiyama, è nato nel 1961 a Yokohama (Giappone). Nel 1985 si laurea all’Università d’Arte e Design di Tokyo nel corso di scultura. Dal 1986 al 1988 studia all’Accademia di Belle Arti di Roma sempre nel corso di scultura. Oltre a utilizzare materiali quali il marmo e il bronzo, si è specializzato nella realizzazione della carta kozo, con la quale crea opere e installazioni. La sua maestria è tale da essere stato nominato ambasciatore di Mino, la città giapponese famosa per la washi, la carta fatta a mano. Ha tenuto numerosi workshop sulla washi e con essa ha realizzato anche scenografie e costumi (teatri Argòt ed Elettra di Roma…). Innumerevoli sono le sue mostre; circa 60 le collettive tra le quali, nel 2006, al Museo del Tessile di Busto Arsizio “Il dono del gelso”, promossa dall’Istituto Giapponese di Cultura. Le personali oltre venti, in , in Italia, Germania e Giappone.

Mitsuki Akiyama, è nato a Roma nel 1992. Ha sempre vissuto tra due culture, italiana e giapponese, ma la sua formazione artistica è prevalentemente nipponica. Dopo aver frequentato le scuole superiori a Roma, nel 2016 consegue la Laurea alla Facoltà di Educazione, Corso di Educazione Artistica, University of the Ryukyus, Okinawa, Giappone. Segue un biennio di Master in Scultura presso la Hiroshima City University. Attualmente studia per un biennio all’Accademia di Belle Arti di Roma, Corso di Scultura, Arte Pubblica e Ambientale, grazie ad una Borsa di Studio della Associazione Culturale Pola. Ha iniziato ad esporre nel 2016 in Giappone al Museo Urasoe di Okinawa, l’Università Joshibijutsu di Kanagawa, l’Artspace in Miyajima di Okinawa. Nel 2018 espone a Morelos, in Messico, in una Mostra in collaborazione tra l’Università di Hiroshima e il Centro Morelese de las Artes. Dal 2019 espone in Italia: Galleria Edieuropa di Roma; Auditorium di Narni; Horti Leonini a San Quirico d’Orcia. Nel 2019 espone anche al Museo del Marmo di Tinos, in Grecia. Lo scorso anno è stato ospite al Museo dell’Orto Botanico di Roma