Elad Lassry, Short Ribs, Eggs, Courtesy Massimo De CarloElad Lassry, Short Ribs, Eggs, Courtesy
Massimo De Carlo

Patinate e iperreali… Le immagini di Elad Lassry (Tel Aviv, 1977) ostentano corpi e oggetti perfetti che catturano lo sguardo con accostamenti azzardati e colori brillanti. L'artista israeliano separa le immagini dalla loro funzione comunicativa-pubblicitaria e si confronta con il mondo iconico della storia dell'arte contemporanea. Oggetti e soggetti, all'apparenza familiari, estrapolati dal loro contesto originario e proiettati in un mondo straniato, attivano nella mente dello spettatore diversi livelli di interpretazione: sono nature morte, composizioni scultoree o fotografie pubblicitarie? Impressioni e reminiscenze si mescolano tra loro dando vita a dei veri e propri cortocircuiti visivi/mentali che giocano con la (possibile) ambiguità delle immagini e con la percezione dei singoli fruitori.

"Sculture cui capita di essere fotografie" o fotografie che diventano rappresentazioni scultoree, come nel caso di Short Ribs (2012) dove una bottiglia di latte, dei pezzi di carne e delle uova, che si sdoppiano su una superficie riflettente, diventano l'enfatizzazione della messa in scena pubblicitaria, emblemi dell'artificio della

Elad Lassry, Woman (Green Bow), Courtesy Massimo de CarloElad Lassry, Woman (Green Bow),
Courtesy Massimo de Carlo

costruzione. In Woman (Green Bow) (2012) questa sensazione di artefatto si acuisce ancora di più: una donna nuda, con la testa fasciata da un eccentrico copricapo, è seduta davanti a un piano su cui poggia una bottiglia verde che riprende il colore dominante della scena. Cosciente dell'obiettivo la "modella" si abbandona alla ripresa lasciando che sia lo stesso spettatore a fantasticare sul dilemma: ritratto o fotografia di moda? Quesiti a cui nemmeno i suoi film riescono a rispondere, muti e sospesi nel tempo, animati da personaggi che assomigliano più a dei manichini o a dei pattern.

Con pochi e mirati stratagemmi (cornici, colori sgargianti, assenza di luce naturale), uniti alla sperimentazione e manipolazione del linguaggio fotografico, l'artista rafforza la concretezza delle immagini, spesso talmente tridimensionali da bucare l'inquadratura. In mostra anche disegni e sculture a parete, due tipologie recenti di opere che spingono questa relazione tra immagine e oggetto verso forme più complesse, trasformando lo sfondo in una sorta di vetrina-contenitore.

Elad Lassry
Verso una nuova immagine
Fino al 16 settembre 2012
PAC – Padiglione d'Arte Contemporanea
Via Palestro 14, Milano
Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30, martedì- domenica dalle 9.30 alle 19.30
giovedì dalle 9.30 alle 22.30
Ingresso gratuito