Un disegno di Luisella Dell'AcquaUn disegno di Luisella Dell'Acqua

"L'uomo di segno", ma anche "Il disegno dell'uomo", "L'uomo disegna". Riceviamo in redazione il catalogo – ma forse sarebbe più appropriato parlare in questo caso di vero e proprio cahier – della personale di Luisella Dell'Acqua allestita lo scorso anno in Villa Pomini a Castellanza. Uno di quei volumetti che, nello spessore e nella rugosità della carta, si lascia sfogliare piacevolmente più volte. E che nella suggestione del titolo, "L'uomo di segno" appunto, si presta a mille interpretazioni e suggestioni. Così, come in un raccoglitore per disegni con passepartout, si possono consultare le riproduzioni dei disegni su carta da spolvero, eseguiti con grafite, pastelli ed ecoline. Pochi tratti a volte decisivi per individuare uno studio di

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movimento, una figura femminile accovacciata, un atleta disteso in riposo.

"Cerco e trovo. Il disegno dal vero in Accademia. E si apre un capitolo appassionante di scoperte. È imparare ad osservare, per vedere ciò che non ho mai visto, cercare le forme nella penombra per scoprire i giochi di luce quasi caravaggeschi che ho sempre amato e provare a riprodurli; è vincere timori di sbagliare e non saper fare", confessa l'autrice a proposito del suo cammino di formazione e professionale.

Il soggetto prediletto di Luisella Dell'Acqua è e resta l'Uomo, la sua solitudine e il suo dialogo con la luce e lo spazio. I materiali sono di quelli che ti sporcano le mani, che ti fanno sentire tra le dita i profili delle sagome e dei volti che, poi, prendono forma sul foglio di carta, talvolta in pefetto dialogo con il fondo del foglio che da superficie neutra si fa carne, lenzuolo, pavimento. Il disegno si fa processo di tracce e segni su una superficie, trascinamento che sposa anatomia e poesia.