Venezia – L’ aperta e perfetta sfericità di “Sperein” (2020) dell’artista statunitense Godfrey DeWitt, composta da moduli legati tra loro con regolare cadenza, tale da definire un perfetto rapporto tra spazio interno e spazio esterno, imprimono nei giorni di sole la loro ombra sul terreno circostante la cui forma muta di intensità con il trascorrere delle ore.

Sperein attrae a sé pioggia, pulviscolo marino, umidità atmosferica e calore solare conferendo ad ogni distino modulo una precisa identità formale nel momento in cui, attraverso la settorizzazione delle aperture, lo sguardo coglie la frantumazione dello spazio geometrico di cui è composta l’intera struttura.

La realizzazione di Sperein trae origine da un calibrato progetto matematico che vede l’unione di elementi conici di circa 430 cm. di diametro e 430 cm. di altezza.

La percorrenza a 360 gradi dell’opera permette al visitatore di cogliere a pieno la compiutezza della struttura e la possibilità tattile alimenta l’idea della sua consistenza.

Inoltre la lieve patina di ruggine posatasi sulle distinte superfici tende a definire un trascorso temporale dettato dal mutevole succedersi delle condizioni atmosferiche quasi a definire un calendario unico e irripetibile, dando in tal modo l’idea che Sperein, pur appartenendo al nostro tempo, sia destinato a percorrenze proiettate in un prossimo, ma anche lontano futuro.

Godfrey De Witt – “Sperein” – Giardini della Marinaressa, Riva dei Sette Martiri 30122. Fino al 21 novembre. Orario: tutti i giorni 7-22

Mauro Bianchini