La versione mignon dell'Antropotauro davanti al Tribunale di VarLa versione mignon dell'Antropotauro
davanti al Tribunale di Varese

C'è chi lo scruta con curiosità, chi con aria interrogativa e forse un po' titubante, intimidito da quella nuova presenza, monumentale, piantata, quasi conficcata, al centro della piazza di Varese, affascinante e mostruosa come solo le figure dell'antica mitologia sanno essere.

Donata dall'Associazione Varesevive in memoria dell'imprenditore e benefattore varesino Luigi Orrigoni, la scultura alta tre metri e larga quasi altrettanti rappresenta la versione in bronzo – compiuta grazie alla stessa fonderia artistica e al medesimo fonditore al quale Fiume affidò per molti anni l'esecuzione delle sue sculture – dell'opera in resina realizzata dal maestro ed esposta alla Quadriennale di Roma del 1990.
Il soggetto dell'opera è ispirato alla mitologia classica e rappresenta Antropotauro con la sua donna, un tema frequentato a più riprese dall'artista in numerose versioni e diversi bozzetti.

Ed è letteralmente di "dono" che si deve correttamente parlare: una scultura d'autore collocata in una piazza pubblica è sempre un regalo per una città, per i suoi cittadini e per l'intorno urbano. È un gentile beneficio, una preziosa strenna che non ha la durata di una stagione. Piuttosto è un segno duraturo e stabile, un lascito "a tempo inderminato" di bellezza e di forza scultorea. E, come in questo caso, di fierezza maschile, di selvatica e coraggiosa forza, di forme e spirito silvestri.
Un dono per Varese che, da oggi, conta una scultura d'autore in più per le sue vie e piazze.

Salvatore Fiume, nato in Sicilia nel 1915 è stato, oltre che pittore e scultore, eccellente scenografo, lavorando alla Scala di Milano, al Covent Garden di Londra, al Teatro dell'Opera di Roma e al Teatro Massimo di Palermo.

Come scultore, debuttò nel 1994 con un'esposizione per la Galleria Artesanterasmo di Milano. In realtà le sue prime esperienze furono alcuni bassorilievi in gesso risalenti agli anni Quaranta. In seguito, utilizzò anche altri materiali come il vimine, la ceramica, il bronzo, il marmo, e la resina. E alla scultura si può dire che Fiume dedicò tutti i suoi giorni, fino all'ultimo, sopraggiunto il 13 giugno del 1997.