Umberto Milani, Forma a X, 1958Umberto Milani, Forma a X, 1958

La scuola milanese – Un grande della scultura del secondo dopoguerra milanese. Il suo linguaggio innovativo ed anticipatore delle correnti d'avanguardia negli anni '50. Le opere di Umberto Milani arrivano allo Spazio Cesare da Sesto, una mostra che farà riscoprire la bravura e l'intuito di un artista scomparso troppo presto. Cresciuto tra i grandi, come Wild, Marini e Martini, Milani studia a Brera dove entra in contatto, tra gli altri, con Fontana, Melotti e Broggini. Alla scultura affianca da subito la pittura e la grafica, tecniche che coltiverà parallelamente all'arte plastica. Inizialmente è vicino al cubismo, crea opere fortemente sintetiche e sfaccettate. Ama da subito il bronzo e lo elegge a materiale unico della sua produzione.

La Battaglia – Dopo un'iniziale scelta figurativa, incentrata sullo studio del corpo umano, le sue figure cominciano a divenire astratte, forme robuste e sinuose vengono create da Milani. Siamo negli anni '40 ed ha inizio per lui la grande stagione informale, una scelta stilistica che lo porterà a realizzare le sue opere più famose, come Battaglia n.4 del 1964 che dà il titolo alla mostra di Sesto. Una sovrapposizione a più piani frastagliata e caotica. "Una solitaria inquietudine guida l'artista nei suoi modi infiniti di interrogare lo spazio come continuo ritorno nel grembo della materia, sia solidificata nelle intuizioni della terza dimensione sia fissata nelle essenze inafferrabili del colore" scrive Claudio Cerritelli in un catalogo del 2007 per una mostra milanese.

Umberto Milani, Battaglia n.4Umberto Milani, Battaglia n.4

L'informale – La svolta nel campo pittorico risale al 1947 quando Milani realizza le prime tele con la tecnica del 'Dripping', un nuovo modo di dipingere ideato da Jackson Pollock che caratterizza la produzione dell'informale europeo. Consiste nella libera e casuale colatura del colore sulla tela ed elegge a soggetto il gesto stesso dell'artista. Negli anni '50 lo scultore milanese realizzerà plastiche parietali per la Triennale di Milano, opere fondamentali per Milani, legate ai segni di popoli antichi, misteriose calligrafie e geroglifici a bassorilievo. Inizia per lui un periodo di grande collaborazione con gli architetti milanesi, come De Carli, Zanuso, Baldessarri. Milani parteciperà anche a due Biennali a Venezia, nel 1958 e nel 1962.

La mostra – Due grandi sculture accanto a piccole opere bronzee, un nucleo ristretto – circa una ventina di pezzi – tra opere plastiche e grafiche alle quali si aggiungono interessanti lavori pittorici. Opere che risalgono agli anni '60 e documentano anche l'ultima produzione di Milani che è scomparso a soli 58 anni nel 1969. "Abbiamo realizzato questa mostra grazie al contributo di collezionisti privati e della galleria Lauro di Milano" ci dice Gian Barbieri, responsabile dello spazio sestese, "Milani è stato un grande protagonista della scultura, ha affiancato Giacometti, Fontana, sicuramente un artista di pregio".

Umberto Milani
"Battaglia n.4"
dal 27 settembre al 12 ottobre
Spazio Cesare da Sesto
Piazza Mazzini, 21018 Sesto Calende (VA)
orari: da giovedì a venerdì ore 17-19
sabato e festivi ore 10.30-12.30/17-19
inaugurazione sabato 27 settembre ore 17