Samuela SegatoSamuela Segato

Non un fantasma si aggira per la provincia di Varese, ma qualcosa forse ancora di più pregnante visivamente. Uno scheletro di quattro metri, illuminato da due neon, e composto da un collage di radiografie vere. E' l'ultima  idea di Samuela Segato, la giovane artista non nuova a gettare in pasto ai frequentatori di gallerie d'arte articolazioni di ossa in primo piano, brulichio ematico, centimetri di pelle umana pelosa. Il tutto offerto senza parafrasi né metafore di alcun genere.

Sono lavori, quelli che Samuela presenterà allo Spazio Danseei (fino al 15 ottobre) cui Samuela si sta dedicando ormai da almeno due anni, una precisa volontà di provocare nello scorporare le singole parti dell'organismo per poi ingrandirle come in una riedizione enfatizzata del genere natura morta.

Un processo lento il suo. Che parte da un approccio soft, da una fotografia che va a cogliere dapprima gli aspetti più meramente estetizzanti del corpo umano: gli arabeschi delle linee, gli incroci delle sinuosità delle curve, i giochi delle concavità e delle convessità, la natura casuale dei chiaroscuri per poi addentrarsi sempre più incisivamente nelle asperità e nelle verità sgradevoli e meno incidentali di quello che siamo.

Gli inestetismi, i particolari ravvicinati che inducono non necessariamente alla commozione, la contemplazione quasi medica del particolare anatomico subepidermico, fino alla frattaglia, dell'osso, dell'articolazione il tutto nella magnificenza dell'"alta definizione", si potrebbe dire, se fosse un prodotto della comunicazione pubblicitaria.

In realtà sono macrofotografie, dove il minimo è proiettato verso il massimo della sua possibilità linguistica, fin dove il pubblico – fin lì anche ben disposto ad acccettare il minimalismo astratto dei paesaggi burrosi dell'epidermide – si chiede il perché di quell'indagine così spinta a fondo. E adesso lo scheletro, radiografato: il cranio, le costole, gli arti superiori, inferiori, la colonna. Una sindone, però uscita quasi da un Tac.

Dov'è l'arte? Intanto è arte o lezione di anatomia? E' una scelta, un viaggio. Pratica antica quella di studiare i morti per apprendere alla perfezione il disegno anatomico. La scelta di Samuela, non lontano da questa, è quella di far sentire di nuovo il corpo in una tattilità quasi virginale, quasi inviolata, metterlo in mostra, con nuovi strumenti di ostensione e con nuova forza rappresentativa. Non è una lezione di anatomia. E' un racconto. Forse è arte.

Samuela Segato Scorporazione
23 settembre – 15 ottobre
Inaugurazione sabato 23 settembre ore 18.00
Spazio Danseei – Echi d'arte
Olgiate Olona
orari: venerdì e sabato 15.30-19 e su appuntamento, entrata libera
Info: tel.348 5510909 – fax. 0331 640369