Milano – Provocatorio il rimando all’oro della coperta termica con cui vengono protetti i corpi al limite dell’assideramento di chi ha compiuto, per scelta o per costrizione un atto estremo, definito da Susanne Kutter nell’installazione allestita alla Maab Gallery.

“I Must Sleep, Please!” è il perentorio titolo della personale quale rimando alla necessità di riposo di chiunque sia sfinito dalle traversie della vita e diretto controcanto nei confronti di quella fascia sociale che si rifiuta di prendere atto di realtà geo politiche che costringono migliaia di persone a sconvolgere le loro esistenze.

Da sempre impegnata sul fronte dei diritti umani e sulle conseguenti precarietà esistenziali, Susanne Kutter associa la coperta termica all’elementare idea di accoglienza, di prima protezione, di minimo atto di calore nei confronti di propri simili in condizioni di difficoltà estreme.

A dire come lo spaesamento sia una condizione trasversale che può riguardare anche chi gode di benessere, l’artista pone a parete una scritta al neon con il frammento di una lettera che James Dean, lontano per lavoro, scrive alla donna amata dove esprime il suo disagio di lontananza.

La seconda parte della personale vede, collocati a parete, una serie di contenitori, quale rimando alle scatologiche architetture urbane, dove attraverso una fessura rettangolare l’artista tedesca, affidandosi alla fotografia, evidenzia le precarie condizioni di vita dei senza tetto nel contesto urbano di Berlino, città in cui vive dal 2002 con la sua famiglia dopo essere fuggita, nel 1982 dalla Germania dell’Est.

Susanne Kutter – “I Must Sleep, Please!” – Milano – Maab Gallery, Via Nerino 3. Fino al 5 maggio. Orari: lunedì-venerdì 13,30-18.

Mauro Bianchini