Amava dipingere a ogni ora del giorno, aveva una grande mente fotografica. Osservava un volto, un paesaggio, un soggetto ed era in grado di riproporlo in breve sulla tela. Era definito dai critici d'arte "impressionista mnemonico". Era ottimista e sapeva cogliere e valorizzare gli aspetti più semplici della vita. Maria Giulia Gueglio ricorda così, il marito e pittore Luciano Roncoroni (1913-1993), e attraverso il suo racconto e la testimonianza di moglie ripercorriamo l'attività di Luciano Roncoroni rispolverando quadri, dipinti e lavori non ancora dimenticati.

A cento anni dalla nascita e a venti anni dalla morte, una mostra antologica allestita al Broletto di Como celebra Luciano Roncoroni (1913-1993), pittore comasco, uscita dalle aule dell'Accademia di Brera, e che ha dedicato una vita all'arte. Roncoroni nella pittura ha sempre cercato una propria originalità, in un impressionismo fatto di pennellate e lampi di luce.

Roncoroni era un impressionista, i suoi quadri sono un'esplosione di colori e di luce. La famiglia era il suo punto di riferimento, non solo nella vita reale ma anche il soggetto preferito nei suoi lavori. I suoi dipinti sono uno spaccato di vita quotidiana, momenti che potrebbero benissimo venir riproposti ancora oggi: la giovinezza, uomini che giocano a carte, un falò in piazza, la passeggiata lungo i giardini del nostro lago, un gruppo di pescatori e tante zone suggestive di Como.

Luciano Roncoroni lavorava nel suo studio-galleria nonché abitazione in via Cecilio, a Como, è stato membro dell'Accademia Tiberina di Roma, dell'Accademia Italia e dell'Accademia Internazionale Burckhardt Akademie St. Gallen, in Svizzera. Il suo percorso artistico è segnato da una lunga serie di mostre sia a Como sia all'estero: America, Svizzera e Germania. Tornando al tema dei dipinti, c'è una particolarità da sottolineare: le figure, i personaggi che nei lavori di Roncoroni non hanno volto, sono figure che hanno e vogliono comunicare un significato universale che va al di là delle apparenze e dell'individualità.
Le donne sono sempre slanciate, con abiti che potrebbero fare invidia agli attuali stilisti. Con l'inizio degli anni Settanta, Luciano comincia a rappresentare le figure in controluce, i personaggi si levano da un'aura luminosa.

Il percorso della rassegna segue il criterio cronologico della realizzazione delle opere, con esposizione di quadri e disegni che coprono i sei decenni durante i quali si è svolta la sua attività, con lo scopo di seguirne l'evoluzione. La mostra, allestita accompagnata da un catalogo curato da Benedetto Indavuru, resterà aperta al pubblico fino al 3 novembre.

Luciano Roncoroni: una vita per l'arte
Dal 13 ottobre al 3 novembre 2013
Como, Broletto
Orario: lunedì – venerdì dalle 15.00 alle 19.00
sabato-domenica dalle 10.00 alle 19.00
Ingresso libero