Rancate – Dopo vent’anni dalla prima antologica di Chiasso l’opera dell’artista Carlo Basilico (Rancate, 1895 – Mendrisio,1966) approda nelle sale della pinacoteca Zust, con una preziosa collezione. “La pittura come le pagine di un diario”, questo il titolo della retrospettiva, è infatti una raccolta di quadri conservata dal nipote, Rudy, custode di quasi tutta la produzione pittorica del nonno. Un orgoglio, un atto d’amore, una celebrazione del ricordo di un uomo che ha lasciato, su fogli e tele, le proprie emozioni tinte dai più intimi sentimenti.
Un artista Basilico, che amava dipingere per diletto, a cui piaceva esporre, non tanto vendere. Il suo era soprattutto uno sfogo,una necessità intrinseca di fermare,con pennelli o matite, impressioni che altrimenti sarebbero svanite nei propri ricordi. Il racconto dunque assume l’impronta di un diario domestico al quale l’artista si dedicava nei momenti liberi che il lavoro (era titolare dell’impresa dei pittori-decoratori Prada di Chiasso) gli consentiva.
Il percorso della mostra si snoda tra opere realizzate tra gli anni ‘20 e ‘30 con tematiche e soggetti che si concentrano sui ritratti e autoritratti. Ad interessarlo è l’ indagine su sé stesso, sull’osservazione dell’armonia familiare, senza trascurare gli ambienti e i dettagli, come gli angoli e alcuni particolari di casa. La ricerca emotiva dell’artista ticinese prosegue anche fuori dalle pareti domestiche, dove avviene l’ incontro con il paesaggio, altra grande passione. Indaga i soggetti con diverse tecniche ma sempre ispirati dal sentimento del vero e sorretti da uno sguardo contemplativo che, pur dando risalto alla luce-colore, coglie la realtà nel suo attimo fuggente. Con grande flessibilità passa dall’olio alla tempera, dall’acquarello all’inchiostro, dal pastello al carboncino, dal disegno a matita, alla sanguigna.
L’artista torna spesso sui medesimi soggetti, come nel caso dei ritratti di famiglia, ogni però volta cambiando tecnica. Li affronta con tagli compositivi sempre diversi, variando il modo di accostarli e rappresentarli, così da evocare, di volta in volta, un’emozione differente. Della pittura di Basilico, vera e sincera, colpisce il colore, usato allo stato puro, non miscelato sulla tavolozza, dato a rapidi tocchi e spesso giocato sul contrappunto tra zone di luce o di ombra.
La mostra, a cura di Claudio Guarda è accompagnata da una monografia alla quale ha partecipato il poeta e scrittore Alberto Nessi.
Con questa esposizione viene portata alla luce la storia di un artista che, come tanti altri e come spesso capita, sfugge all’attenzione degli addetti ai lavori, scivolando nel dimenticatoio dei più. Solo amici e parenti rimangono ancorati al ricordo del loro talento e del lavoro svolto. E’ grazie a riferimenti come la pinacoteca di Rancate che è possibile ritrovarli, conoscerli e scoprirli.

L’esposizione rimarrà in calendario sino al 25 agosto ed è visitabile tutti i giorni dalle 14 alle 18. In contemporanea, alla Pinacoteca Zust, è possibile visitare anche la mostra Carlo Storni (1738-1806). Pittore e “coloraro” svizzero a Roma. Info: Pinacoteca cantonale Giovanni Züst ,Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, T. +41 (0)91 816 47 91.

Elisabetta Farioli