Cogliere con lo sguardo, è, per un artista, l'origine dell'ispirazione. Nello specifico, per uno scultore è basilare comprendere quanto un oggetto possa tramutarsi in opera compiuta.

La tattilità per Giovanni Mancin è fondamentale
; trae origine dal suo lavoro di restauratore di mobili antichi.
Di ogni forma Mancin percorre con la mani superficie e perimetro, affidandosi in seguito alle sue capacità artigianali e creative.
"La materia incisa", personale a cura di Cristina Moregola, con inaugurazione sabato 8 aprile alle 18 presso lo spazio Eugenesi a Oleggio, gioiellino del '700 con soffitti a volta, rivela quanto l'artista conosca l'agire sulla materia, con composizioni dove pietra, ferro, legno interagiscono.
Mancin incide le forme solide con trame dai rimandi archeologici, si susseguono profili di sementi quasi fossero state casualmente abbandonate, incavi di forme ovali e circolari diretto rimando a recipienti d'uso quotidiano.
Questi minimi reperti segnici, in una ideale azione di recupero, vengono riportati su fogli bianchi di sottilissima carta di riso di fattura cinese.
In quel candore, mosso dal minimo soffio d'aria, trova compimento il rapporto tra imponenza narrativa e lievità poetica.
Giovanni Mancin – "La materia incisa"
Oleggio, Spazio Eugenesi, Piazza Martiri 50
Inaugurazione sabato 8 alle 18
Fino al 23 aprile
Orari: sabato e domenica 10-12/17-19