Federica LucchiniFederica Lucchini

Santi in un tripudio di stucchi – La chiesa della Trinità di Gavirate, dietro al pesante portone, accoglie il visitatore all'interno di un vero scrigno nascosto. Aperto raramente in occasione della festa dedicata al dio uno e trino o per i matrimoni, il tempio gaviratese è un luogo affascinate per le splendide opere di stucco tra cui appaiono vasi di frutta, angeli che portano in trionfo le figure dei Santi, maschere e decorazioni floreali. Una chiesa non grande che – in un'unica aula – riassume con grande senso dell'equilibrio, una devozione locale alla Santa Trinità, con un deciso marchio artistico di grande preziosità e bellezza. Sono davvero affascinanti le decorazioni che si sollevano dai muri con grazia barocca, trasformando tutto l'ambiente in una candida esaltazione di forme sinuose e leggere.

Particolare dipintoParticolare dipinto

La chiesa della leggenda – Secondo Federica Lucchini, giornalista di Gavirate "la Trinità è la chiesa della leggenda, collegata alla storia del Cavaliere del lago gelato che tornando dalla Terra Santa, si è trovato davanti una piana gelata da attraversare. L'affrontò sospettoso e, quando arrivò alla fine della piana, incontrò un contadino che gli disse che aveva appena attraversato il lago. Come ringraziamento per lo scampato pericolo il cavaliere ha fatto costruire la Chiesa". La realtà storica documentata parte dal 1713, dall'affresco che raffigura Gesù circondato da Santa Caterina da Alessandria e dalla beata Caterina Moriggia del Sacro Monte. Questo era infatti incluso, un tempo, in un'edicola posta all'ingresso del paese, attorno alla quale venne poi costruita tutta la chiesa.

Una decorazione internaUna decorazione interna

Una chiesa amata – Quando i gaviratesi parlano della "Trinità" parlano di un monumento sempre amato, che fa parte del loro vissuto, mille volte visto ma mai considerati nelle dimensione storica e artistica. Un monumento che ha avuto anche citazioni letterarie da parte di Mura, Morselli e Gianni Rodari. Le opere d'arte in essa contenute sono tutte di grosso pregio: dagli stucchi della scuola del Brustolon, alla pala d'altare di Virgilio Arrigoni, che riprende il tema della Trinità, così come il paliotto in scagliola dell'altare stesso. Le tele, risalenti al Settecento sono state costruite in funzione della lussuosa cornice e rappresentano i santi Apollonia, Santa Agata, Santa Lucia e San Mauro.