Nel bosco, lungo il Torrente Vellone, sopra Velate, si nasconde un’antica e misteriosa costruzione, scopriamola insieme…

Sopravvissuta alle intemperie del tempo e fagocitata nella vegetazione circostante, accanto al corso del Vellone, si trova una solida struttura in pietra che pochi varesini conoscono.
A cosa servisse questo piccolo edificio è ancora un mistero.

Sono due le ipotesi sulla possibile destinazione di questa costruzione che fino ad oggi sono state avanzate dagli studiosi; si tratta di una fornace o di una ghiacciaia?
Non è facile dirlo!
Quando parliamo di fornace, in questo caso da calce, intendiamo una struttura utilizzata nel corso dei secoli per la cottura di rocce calcaree utilizzate come materiale edilizio.
La fornace di Velate sembra essere stata costruita tra il XVI e il XVII secolo e conserva, tutt’oggi, quell’insieme di caratteristiche che fa protendere gli esperti in questa direzioni.
Innanzi tutto è collocata ai piedi di un colle, all’interno di un terrapieno per conservare al meglio il calore; la sua apertura principale è posta in pendenza in modo tale che l’aria entri, salendo, ad alimentare le fiamme (che altrimenti sarebbero soffocate); la camera di combustione è circolare con un piccolo buco sulla sommità per la dispersione del fumo.
Anche i due accessi indipendenti, l’uno in basso e l’altro leggermente rialzato confermano l’ipotesi di una fornace.

Certamente non è da escludersi l’ipotesi di una ghiacciaia…
Ma se confrontiamo la Fornace di Velate con le conosciute Ghiacciaie di Cazzago Brabbia ci accorgiamo subito delle enormi differenze. Manca l’anticamera, indispensabile per preservare la bassa temperatura dell’aula circolare destinata alla conserva dei cibi; non è scavata nel terreno e soprattutto chi avrebbe mai costruito una ghiacciaia in mezzo al bosco?

Vale sicuramente la pena vederla!

Qui le indicazioni per raggiungerla