Un dipinto di Aldo CarpiUn dipinto di Aldo Carpi

Uno scorcio d'intimità – La mostra allestita presso il Museo del Novecento di Milano su Aldo Carpi permette di gettare uno sguardo nell'intimità della vita familiare di Aldo Carpi, così come viene raccontata dal pittore stesso in alcuni suoi quadri. Quella che ci viene offerta nei suoi dipinti è principalmente un'atmosfera, una sensazione, quel calore tipico del focolare domestico, capace d'infondere un senso di serenità, di pace, di casa.

D'altronde, anche il titolo della mostra è emblematica: "Il sogno, un'aria di famiglia", e richiama l'esperienza della vita familiare associandola alla piacevolezza del mondo onirico del sogno. In effetti, dalle sue opere emerge con chiarezza il suo grande amore per la sua famiglia, l'affetto che nutriva verso la moglie e verso i suoi figli.

È presente, inoltre, un'opera intitolata proprio Il sogno, del 1922, che raffigura un bimbo adagiato su un'enorme conchiglia che solca la superficie celeste del mare, circondato da simpatici anatroccoli gialli.

Invece il grande quadro del 1929 intitolato La mia famiglia, che costituisce il cuore dell'esposizione, ritrae una classica scena di vita familiare: i bambini intenti a giocare, la moglie, Maria Arpesani, affaccendata, e naturalmente anche lui, Aldo, che si autoritrae al cavalletto, in un punto un po' nascosto, volutamente appartato, con un'aria da patriarca silenzioso e contemplante, con la sua gran barba, che preferisce lasciare tutto lo spazio alla moglie e ai figli. Quest'opera, presentata alla Biennale di Venezia nel 1930, venne poi acquistata dal Comune di Milano nel 1933, dalla Galleria Pesaro.

Del quadro La mia famiglia si può altresì osservare il linguaggio pittorico, caratterizzato da una strutturazione compositiva di carattere accademico, ma in cui traspare

Un dipinto di Aldo CarpiUn dipinto di Aldo Carpi

l'intensa rielaborazione emotiva e interiore del pittore.

Assieme a quest'opera c'è anche un dipinto preparatorio, realizzato tra il 1928 e il '29, dal soggetto molto simile: La mia famiglia (Maria in giallo), esso presenta però dei toni più vivaci, con colori pastello, più luminosi e sgargianti.

È interessante notare come tutta la famiglia di Carpi abbia contribuito a sua volta operando nel panorama artistico e culturale: già la moglie Maria, ad esempio, era figlia di Cecilio Arpesani, cui si devono importanti testimonianze della cultura architettonica neoromanica milanese a cavallo del 1900. Ma soprattutto a seguire le orme del padre furono naturalmente i suoi figli: il maggiore, che nel quadro è rappresentato mentre suona un tamburo, è Fiorenzo (1918-97), ed infatti divenne un compositore che, dopo la guerra, entrò da protagonista sulla scena musicale milanese e italiana, a cominciare dall'esperienza al Piccolo Teatro, e stringendo un proficuo rapporto professionale e di amicizia con Giorgio Strehler, durato ben cinquan'anni. Poi c'è Pinin Carpi (1920-2004), che nel quadro è il bambino con la bandiera, e che più di tutti ha ereditato la passione artistica del padre, diventando uno dei più originali narratori e illustratori italiani per l'infanzia: alcune sue opere sono state infatti affiancate a quelle paterne anche in questa mostra, quali La notte delle fate e Illustrazione per un sentiero segreto.
C'è infine Cioni (1923), che è stato ritratto mentre era seduto per terra, e che ha prodotto una serie di lavori ironici e surreali, traboccanti di creatività e di un estro inventivo molto originale, imponendosi nel panorama dell'arte italiana del secondo Novecento come film maker e artista concettuale.

Oltre ai dipinti, la mostra è corredata da una scelta di fotografie storiche della talentuosa famiglia, firmate Sommariva; e anche da brani musicali e spartiti, tavole illustrate originali, e film d'artista: poste proprio a ricostruire emblematicamente il percorso dei lavoro condotti dai figli Fiorenzo, Pinin e Cioni, che rispecchiano il grande amore per l'arte trasmessagli, fin da piccoli, dal padre.

Il sogno, aria di famiglia – Aldo Carpi 1869-1934
Dal 14 aprile al 4 settembre 2011
Museo del Novecento
Via Marconi 1, Milano
Tel. 0288444061
Orari: tutti i giorni, dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì e sabato, dalle 9.30 alle 22.30
Lunedì, dalle 14.30 alle 19.30
Biglietto ingresso: 5 Euro