La mostra "La Memoria del Video", organizzata nell'ambito del Festival di poesia di Genova 2013, rientra nel programma per le Celebrazioni del 40ennale della Videoteca Giaccari di Varese che si svilupperanno in varie città italiane nel biennio 1013/2014.

La Videoteca è stata la prima a sorgere in Europa alla fine degli anni '60 ed è l'unica che può contare un'attività ininterrotta, anche grazie ad importanti progetti, firmati da Luciano Giaccari nell'ambito della "museografia tecnologica".

La costante componente teoretica del lavoro di Giaccari ha decisamente influenzato l'insieme della sua Videoteca che, fin dalle origini, si è dedicata contemporaneamente alla produzione sia di video d'artista sia di documentazioni di eventi d'arte performativi.
Tutto ciò avvenne in forte controtendenza rispetto alle esperienze americane ed europee che, agli inizi "dell'era video", privilegiarono decisamente il video d'artista (videotape). Tale indirizzo si sviluppò con un'esigenza e un interesse ad "oggettualizzare", in video, fenomeni "volatili" come la Body Art o di difficile gestione galleristica come la Land Art.

Le attività teoretiche di Giaccari sono costituite da "Televisione come Memoria" (1968) cui si rifà anche il titolo delle celebrazioni, considerato l'atto di nascita della "videodocumentazione in tempo reale di eventi d'arte per-formativi"; "Classificazione dei modi d'uso del video in arte" (1972/73), il primo elaborato tassonomico sulla Videoarte, esportato anche negli Usa; "progetto MUel – il museo elettronico" (1990) per un video-museo, presentato alla Biennale di Venezia del '93; "progetto Porziuncola" (2001) per la costituzione di un "Network web- museale" planetario.

Quella della Videoteca Giaccari fu considerata pertanto un'originale "via italiana al video" che, in un secondo momento, portò alla realizzazione di un vero e proprio "Video-museo delle Avanguardie artistiche internazionali del Secondo Novecento".
La Videoteca, inoltre, si è distinta nella documentazione di diversi settori: dalla performance al teatro, dalla musica alla danza, dalla poesia al New Design.
Anche questa caratteristica si sviluppò in assoluta controtendenza rispetto all'impiego internazionale del video, in origine prevalentemente orientato verso il solo ambito delle arti visive.
Infine, alla Videoteca è stata attribuita la definizione di "Videoteca d'Autore" per il fatto di aver sempre realizzato direttamente, e con proprie produzioni, tutti gli oltre mille video, con la regia esclusiva di Giaccari.

Il "filo rosso" della Videoteca documenta bene le principali esperienze sperimentali del Secondo Novecento. "La Memoria del Video" si basa altresì sulla proposizione di varie tipologie di strumenti quali la video-intervista, le video-rassegne, le video-installazioni, grazie anche all'utilizzo di alcune apparecchiature "storiche". 

Clara Castaldo

 

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PER L'OCCASIONE, RIPROPONIAMO L'INTERVISTA A LUCIANO GIACCARI RILASCIATA AI NOSTRI MICROFONI NELLE SALE DI PALAZZO REALE A MILANO