8182_22029_25721_R.jpg"La Commedia è il poema del movimento. (…) Dunque la Commedia è innanzitutto una cosa che in me si muove e si mette in moto, non una serie ordinabile di incontri, rime e trovate poetiche. (…) Forse oggi come mai prima ci si accorge che quel che ci rende così lontano e pur vicino Dante è esattamente questo: nella nostra epoca in cui ogni movimento sembra facile e afferrabile (i moti della psiche così come i viaggi virtuali sulla rete informatica) ciò che ci differenzia di più da Dante è, appunto, la mancanza di un senso primario e naturale della vita come movimento, come qualcosa che è messo in moto. Nella ormai vastissima distanza che ci separa, a livello del comune sentire, dalla cultura della civiltà medievale -a cui Dante diede voce con i superamenti propri della poesia- si percepiscono in modo forse più essenziale le caratteristiche fondamentali di quella cultura che è stata a lungo accusata e tenuta in distante antipatia a motivo delle sue rigidezze -reali o più spesso presunte-, delle sue immobilità e dei suoi modi di intendere la conoscenza. Su tutto questo, le pagine di Giorgio Falco, di Romano Guardini o quelle di Rosario Assunto sulla “civiltà medioevale considerata come civiltà estetica” possono ancora dare lumi. Sta di fatto che la poesia contemporanea non riesce a staccarsi da Dante. Il poeta Seamus Heaney, recente Nobel, mette traduzioni da Dante nei suoi libri di poesia. E in una di queste traduzioni si immedesima così tanto con il viator della Commedia da "sostituirsi" a lui. Non solo, ma un suo poemetto del 1984, “Station Island” è tessuto sul modello del viaggio dantesco e costituisce, per così dire, l’elemento di vera “novità” rispetto alla ricca e coeva poesia anglofona di altri ottimi poeti, come Ted Hugs ad esempio".

 

"E non è un caso che l’Harold Bloom che recentemente prova a ridefinire il canone della letteratura occidentale intorno a Shakespeare piuttosto che a Dante, accusi Heaney di non cercare una visione che lo stacchi da terra. Come la visione dantesca non è una fuga gnostica dal mondo, così la miglior poesia contemporanea avverte la stessa vitale necessità. La nostalgia del movimento: credo che possa chiamarsi all’incirca così quel sentimento di stupore misto a malinconia (e a un po’ d’ira) che assale il lettore odierno della Commedia, qualunque sia il suo grado di penetrazione e di appropriazione della stratificata ed esuberante materia del canto dantesco. Perché questa nostalgia stupita? Thomas Stearn Eliot, nello scritto dedicato a Dante in "Il bosco sacro" diffidava nientemeno che Valery dal ritenere che scopo della poesia sia 8182_22029_25724_R.jpgquello di "produrre in noi un certo stato". La nostalgia stupita di cui parlo non è uno "stato" a cui la poesia di Dante ci consegna. È semmai la composizione chimica di un carburante, di quel carburante che Dante comunica in un’opera attraverso cui, secondo altri avvertimenti dello stesso Eliot, egli non mira a suscitare emozioni ma a esprimere qualcosa. La Divina Commedia esprime un carburante. Qualcosa del genere aveva forse in mente Eliot quando dice che Dante ha trattato la propria filosofia nei termini di "cosa percepita", e che nella Commedia noi "non studiamo filosofia ma la vediamo".

 

Segnaliamo solo questo breve stralcio firmato da Davide Rondoni (Il movimento della Poesia, un lungo appunto su Dante) a commento di alcuni aspetti testuali e contenutistici della Divina Commedia.

Accompagnati da Caronte, come all’ingresso dell’Inferno, duecento metri di galleria nel cuore della montagna, per ascoltare i più bei canti di Dante, con le gigantesche proiezioni architetturali delle immagini di Gustav Dorè: è lo spettacolo-evento in programma domenica 2 giugno 2013 ad Ornavasso (Verbania), a pochi chilometri dal Lago Maggiore, a 50 minuti da Milano.

 

 

 

 

La Divina Commedia Sotto Terra nell’Antica Cava con il marmo del Duomo di Milano

 

Domenica 2 giugno 2013, ore 16.00 e 18.00 

 

 

 

 

 

Clara Castaldo

 

 

 

 

ALLA SCRIVI ALLA REDAZIONE DI ARTEVARESE.COM: DA OLTRE CINQUE ANNI, RACCONTIAMO L’ARTE, IL TEATRO, I MUSEI E LA CULTURA NEL TERRITORIO PREALPINO

Domenica 2 giugno ad Ornavasso, un eccezionale appuntamento con il Musical della Divina Commedia sottoterra, nell’antica cava da cui fu estratto anche il Marmo per il Duomo. L’evento inaugura la riapertura stagionale alle visite dell’affascinante sito.