A testimoniare i diciotto mesi di impegno umano e professionale di Sabrina Bignardi, fotografa professionista che svolge la sua attività a Induno Olona, è il volume fotografico "Immaginamoci" che è possibile richiedere all'indirizzo: lucaripara@libero.it, cui parte del ricavato andrà al Centro Cisas di Castelletto Sopra Ticino.
Il documento testimonia il partecipato atto di affetto e condivisione di numerosi giorni trascorsi dalla fotografa accanto ai disabili del centro colti nelle loro attività quotidiane, il cui scopo di educatori e volontari è l'inserimento dei soggetti disabili nella società.
Accompagnate dagli scritti di Cristina Tusetta, le foto in bianco e nero presenti in catalogo, rivelano da parte dell'autrice, uno sguardo attento, denso di rispetto, privo di invadenza e lontano da toni melodrammatici nei confronti dei soggetti ritratti.
Come in un diario, scorrono immagini dove creatività, impegno artigianale, momenti di svago e di pratica sportiva definiscono la scansione di una quotidianità percorsa da profondi desideri esistenziali, sintetizzati da Sabrina Bignardi in una unica foto a colori, che vede il soggetto ritratto, colto durante alcuni passi di danza esprimere, privo di inibizioni, la sua irrefrenabile gioia di vivere.
Abbiamo avuto l'opportunità di incontrare Sabrina Bignardi nel corso della presentazione del catalogo.
Come nasce Immaginiamoci ?
" Immaginiamoci nasce dalla lettura di un periodico della FIAF dove si promuoveva un progetto nazionale "Tanti per tutti" aperto ai fotografi che proponeva un viaggio nel mondo del volontariato.
Ho subito pensato di recarmi dai ragazzi del Cisas di Castelletto Sopra Ticino iniziando ad insegnare loro l'uso della macchina fotografica, dopodiché ho inviato una richiesta cartacea ufficiale alla Direttrice, ne è seguito un incontro dove ho spiegato verbalmente il mio progetto che è stato accettato, così ho potuto ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per iniziare a sviluppare il progetto. Nei primi tempi mi recavo al centro senza macchina fotografica, il secondo passaggio è stato l'uso di una macchina definita street che non si vede per poi passare a fotografare liberamente. Ho poi spedito il progetto composto da 15 immagini alla FIAF che ne ha scelte 6, queste sono state pubblicate e stampate in catalogo e esposte in una mostra durata tre mesi alla CIFA Fotografia d'Autore a Bibbiana".

Cosa ti ha portata, tra tutte le foto in bianco e nero a inserirne una a colori ?
"E' stata una sorte di liberazione. Ho voluto fare tutte foto in bianco e nero perché secondo me il bianco e nero è l'essenza dell'anima, mentre il colore è liberazione. Lo scatto in questione rispecchia la felicità che hanno questi ragazzi nello stare insieme e anche perché amo fare fotografia positiva".
Cosa rimane dopo una esperienza di tale intensità?
"Rimane la felicità di essere stata con i ragazzi, che non intendo abbandonare, e inoltre il fatto di avere imparato molto da loro. E' stato un esame emotivo, professionale e anche culturale".
Sabrina Bignardi – "Immaginiamoci", € 25, pp. 52. Reperibile presso: lucaripara2009@libero.it