Concessione_del_Telefono[1].jpgCamilleri arriva per ultimo – Ultimo appuntamento con la stagione teatrale comunale. Al Teatro Apollonio di Varese arriva l’adattamento teatrale di uno dei romanzi più celebri di Andrea Camilleri, “La concessione del telefono”, portato in scena insieme al regista Giuseppe Di pasquale. Il regista e l’autore siciliano, tornato alla ribalta del grande pubblico negli ultimi anni con la celebre serie televisiva del Commissario Montalbano, tornano di nuovo insieme, dopo il successo ottenuto dalla trasposizione per il teatro de “Il birraio di Preston”, nella stagione 1998/99 per il Teatro Stabile di Catania, e lo fanno con un testo tra i più divertenti, quella che si potrebbe definire una commedia degli equivoci e degli imbrogli, che trova la sua ambientazione ideale in un’isola, come la Sicilia, che è terra di contraddizioni.

Le conseguenze di uno scambio – Il paesino di Vigata, patria di Camilleri, diventa ancora una volta metafora e ambientazione di un modo di essere e di ragionare le cose di Sicilia. Siamo nella Sicilia post unitaria di fine Ottocento e l’equivoco, che ridicolmente fa da motore a tutta la storia è lo scambio tra due lettere dell’alfabeto, la M e la P. Il protagonista, Genuardi Filippo, per ottenere la concessione di una linea telefonica per uso privato, fa domanda formale al prefetto di Montelusa, denominandolo Vittorio Parascianno anziché Marascianno come in realtà il prefetto si chiama. Da qui nasce una storia complessa, in cui equivoci e imbrogli non si contano più e che coinvolge non solo il protagonista e la sua famiglia, ma anche la Chiesa, i vari apparati dello Stato e persino don Calogero Langhitano, il mafioso del paese.  Il carattere affascinante di questo progetto si basa soprattutto sulla novità del testo, che in questo caso ci pone di fronte a una forma narrativa che invita il lettore a dar corpo ai personaggi, privilegiando il parlato e non la descrizione, è così che il Teatro ne diventa la sua naturale trasposizione.

La sicilitudine linguistica – Altro aspetto è quello della lingua di Camilleri. Una lingua personale, originalissima, che ricalca, in una divertente sinfonia di parlate la cosiddetta “sicilitudine linguistica”, fatta di neologismi, di sintassi travestita, di modi d’uso ricalcati dal dialetto, che esaltano la recitazione di possibili attori pensati appositamente per ricoprire i panni dei personaggi camilleriani. Il progetto teatrale, frutto di una perfetta collaborazione tra scrittore e regista, ha trovato nella sua riduzione teatrale la sua dimensione naturale, con un perfetto equilibrio tra la parola parlata e la narrazione del romanzo, dove l’uno non soccombe all’importanza dell’altro.

Teatro Apollonio “Rossi D’Angera” – Varese
venerdì 18, sabato 19, domenica 20 aprile – ore 21
Teatro Stabile Catania
LA CONCESSIONE DEL TELEFONO
di Andrea Camilleri e Giuseppe Di Pasquale
regia Giuseppe Di Pasquale

L’adattamento teatrale del celebre romanzo di Andrea Camilleri chiude la stagione comunale al Teatro Apollonio dal 18 al 20 aprile