Lo storico dell’arte statunitense Porter, che studiò la Chiesa di San Pietro nel 1916/17, ne fa risalire la fondazione al 1145; studiosi locali come Ricci, Moretti, Bertolone, invece, l’ascrivono alla seconda metà del XII secolo. L’aspetto attuale è dovuto ad una serie di ampliamenti e successive demolizioni, oltre ad interventi di restauro, del primitivo impianto romanico. L’edificio potrebbe essere opera di maestranze di area milanese o forse, è legato alla pratica costruttiva dei maestri comacini.
 Nel corso dei secoli ha subito pesanti manomissioni, determinate anche dalla trasformazione, avvenuta più volte, da luogo sacro a luogo di usi pratici, civili e militari. La famiglia Lomeno, ad esempio, che ne fu in possesso da fine ‘400 ad oltre il 1532, mutò la chiesa in fortilizio, con merlature e camminamenti di ronde. Ebbe funzione d’arengo, cioè luogo d’assemblea dei cittadini, convocati dalla campana. All’interno custodì le tombe dei signori, mentre lo slargo a meridione – piazza Maggiore, ora Libertà – era adibito ad area cimiteriale del borgo. Nel 1493 i fratelli De Rubeis vi addossarono corpi di loro abitazioni; in seguito divenne magazzino e caserma. Ospitò un laboratorio di falegnameria e perfino – in un locale annesso – una macelleria. Durante una visita pastorale del 1578 Carlo Borromeorichiamò l’attenzione sullo stato di abbandono in cui versava l’edificio e dispose una serie di interventi ancora presenti (le finestre in facciata e nel lato sud). I lavori si protrassero fino al ‘700: la Chiesa venne ampliata – fu costruita un’abside esagonale – e arricchita di arredi e decorazioni secondo il gusto barocco e rococò.
Riconosciutane l’importanza storica e artistica nel corso dell’ ‘800, San Pietro fu dichiarata monumento nazionale nel 1864. Da allora, e per tutto il secolo scorso, si susseguirono interventi di restauro improntati alla volontà di recuperare il primitivo aspetto romanico (il portale decentrato, l’abside semicircolare), cancellando le tracce delle sovrapposizioni barocche e liberando l’edificio dalle strutture che a partire dal XV secolo vi erano state addossate.
Oggi la Chiesa si presenta come una solida opera ad una navata, con tetto a capriate lignee. La semplice facciata a capanna è percorsa a metà altezza da una loggia di colonnine snelle. San Pietro, spesso scelta per la celebrazione di matrimoni, può essere visitata, in tutta la sua unicità, in occasione di concerti di musica classica e di mostre temporanee allestite durante festival.
Il monumento più noto di Gallarate val bene una sosta.

Eleonora Manzo