Casa del balilla Giuseppe SinigagliaCasa del balilla Giuseppe Sinigaglia

Forse in pochi lo sanno ma nel cosiddetto "Quartiere Razionalista" comasco, proprio di fronte al Novocomum di Giuseppe Terragni, svetta un'altra rara perla del modernismo lariano. Si tratta della Casa del balilla Giuseppe Sinigaglia, progettata dall'ingegnere – ligure di nascita ma comasco d'adozione – Gianni Mantero (Novi Ligure, 1897 – Como, 1985) che con grande maestria, tra il 1932 e il 1936, riuscì a fondere l'ingombrante e preesistente struttura dello stadio con un nuovo edificio comprendente una piscina, una palestra, una sala per la scherma e la sede della «pupilla del Regime», l'Opera nazionale balilla, «la più fascista delle organizzazioni fasciste». Compito di questo nuovo organo, fondato nel 1926 come ente autonomo e poi confluito insieme ai Fasci giovanili di combattimento nella GIL (Gioventù Italiana del Littorio), "fascistizzare" la società, a partire proprio dai più giovani: educare moralmente e fisicamente, attraverso i valori patriottici, tutte le nuove generazioni, traviate da anni di nefaste dominazioni straniere. Ma questa costruzione, oltre a ribadire la linea politica decretata da Mussolini, sottolinea il rapporto che il fascismo intrattenne con l'arte, e in particolare con l'architettura, attraverso l'esperienza dell'Onb.

L'alta facciata, realizzata con superfici intonacate e

Il trampolino della piscinaIl trampolino della piscina

dipinte di rosso, è alleggerita da ampie finestre di color grigio, inquadrate nella parte centrale da tre imponenti portali rettangolari in marmo di Musso. Il risultato è una struttura essenziale, neutra e funzionale. Proprio ciò che doveva essere una "buona architettura" fascista. Le case dei balilla, infatti, come scriveva nel 1936 Luigi Moretti – il giovanissimo architetto chiamato nel 1933 a sostituire Enrico Del Debbio nella direzione dell'ufficio tecnico dell'Onb – dovevano apparire come dei veri e propri ginnasi antichi, «la più alta espressione di civiltà politica», volta ad esprimere «il nuovo "modo di vita" fascista nel mondo». All'interno dell'edificio, nel corpo centrale e nei due laterali, si trovano la palestra (sulla cui parete è collocata una lapide commemorativa in marmo in onore dell'atleta e patriota Giuseppe Sinigaglia, a cui nel 1927 fu dedicato anche lo stadio), la piscina e la sede della stessa Onb. Al primo piano nelle due ali di collegamento sono invece distribuiti gli uffici. La piscina, sostenuta da diversi pilastri, è completamente isolata e il trampolino, a due piani, è inserito in un'ampia vetrata semicircolare che rompe la parete frontale dell'ingresso principale e della scalinata di accesso agli uffici. Il proposito, mai realizzato, era quello di utilizzarla come sfondo per una grande scultura simboleggiante il regime fascista.