Ilya e Emilia Kabakov in mostra a MilanoIlya e Emilia Kabakov in mostra a Milano

Esiste l'uomo più felice del mondo? Attorno a questa riflessione si è sviluppata l'idea di Ilya Kabakov, definito il padre del concettualismo russo, che ha lavorato in collaborazione con la moglie Emilia per realizzare questa grande "installazione totale", dal titolo "The Happiest Man", costruita per la prima volta nel 2000, e presente ora in mostra all'Hangar Bicocca di Milano, in una versione site-specific.

Questa "installazione totale" risulta essere estremamente coinvolgente per gli spettatori
, che si trovano catapultati in una sorta di spazio dentro lo spazio, che comprende elementi architettonici, pittorici, ma anche cinematografici e scenografici. Infatti l'intero spazio espositivo diventa in un certo senso un'unica grande opera d'arte, nella quale il visitatore si può immergere per ammirarla.

L'idea dell'uomo più felice intende far riflettere
non solo su cosa sia in generale la felicità, ma propone anche concretamente alcune suggestioni che mostrano, con una punta di amarezza, i modi con cui gli uomini spesso tentano di distorcere la felicità proponendone versioni surrogate e fittizie.
Essendo la loro origine russa, i due artisti hanno perciò

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preso come riferimento il mondo ideologico creato dal pensiero marxista, che ha dato origine all'Unione Sovietica, e si sono ispirati a questi falsi modelli di felicità che venivano propagandati dal regime. I contrasti sono spesso stridenti: da un lato, la felicita che viene sbandierata e acclamata dai nuovi mezzi di comunicazione, ad esempio dal cinema o dalla televisione, mentre dall'altro lato si può vedere tutta la sofferenza reale stampata sui volti stanchi ed emaciati di chi guarda la televisione.

Varcando l'ingresso dello spazio espositivo, infatti, il visitatore si ritrova dentro ad una vera e propria sala cinematografica, lasciata nella penombra, sul cui schermo scorrono spezzoni di pellicole d'epoca. Nella semioscurità, poi, si riesce a scorgere una casa, che si rivela essere una piccola abitazione arredata molto modestamente, con una tavola apparecchiata, sedie, poltroncine, luci, quadri e soprammobili. E, nell'immaginario degli artisti, è proprio questa casa l'abitazione del "più felice degli uomini", che attraverso la sua finestra ha la "fortuna" di vedere il paesaggio, in perpetuo ed inesorabile movimento, dei film proiettati sullo schermo.

L'opera contiene una metafora ironica e malinconica della

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a Milano

felicità come illusione e come fuga dalla realtà: l'uomo più "felice" del mondo è tale soltanto perché viene continuamente "drogato" con le illusioni prodotte dal cinema, che gli impediscono di vedere la realtà e lo intrappolano in un mondo a parte, fatto di inganni dorati. Il cinema ha il potere di propagandare un'illusione incessante, che va ad annebbiare il confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è.

Le installazioni di Ilya e Emilia Kabakov, pur partendo dalle indagini sullo stile di vita e degli stereotipi culturali dell'ex Unione Sovietica, poi però si allarga per proporre un'interpretazione più generale e universale della condizione dell'uomo, prescindendo da luoghi e tempi precisi, giocando tutto su temi come l'illusione e il disincanto, l'ideologia e la realtà, il sogno e la veglia.

A proposito della differenza tra reale e illusorio, hanno inoltre dichiarato: "In generale, non esiste una differenza reale fra la realtà e la sua riproduzione all'interno della nostra installazione. Se si guarda però al concetto iniziale e alla sua realizzazione, beh, l'uno insegue l'altra, e quasi sempre succede così".

Gli artisti Ilya ed Emilia Kabakov sono nati nell'Ex-Unione Sovietica rispettivamente nel 1933 e nel 1945. Si conoscono a New York nel 1989, dando vita ad un sodalizio nella vita e nel lavoro che dura tutt'oggi. Le loro opere fanno parte delle collezioni permanenti di prestigiosi musei, tra cui il MoMA di New York, la Tate di Londra ed il Centre Pompidou di Parigi e sono state esposte in musei e gallerie di tutto il mondo.
Attualmente vivono e lavorano a Long Island, a New York.

La loro mostra attuale all'HangarBicocca di Milano è stata curata da Chiara Bertola, ed è visitabile fino al 2 di settembre.

The Happiest Man
di Ilya e Emilia Kabakov
Dal 22 giugno al 2 settembre 2012
Milano, Hangar Bicocca – The Cube
Via Privata Chiese 2
Orari: da giovedì a domanica, dalle 11.00 alle 23.00
Chiuso lunedì, martedì, mercoledì
Ingresso libero
Info: Tel.02 66111573
info@hangarbicocca.orghttp://www.hangarbicocca.org/