Un particolare del Museo dei TrasportiUn particolare del Museo dei Trasporti

L'ultimo trenoFrancesco Ogliari è salito sull'ultimo treno, quello definitivo. Fondatore e anima del Museo dei Trasporti di Ranco si è spento nella notte tra sabato e domenica a Milano dopo una lunga malattia, all'età di 78 anni. Nella sua lunga attività ha esercitato la professione di avvocato, attivo in Cassazione, ma ha ricoperto anche la carica di docente in Storia dei Trasporti allo Iulm, dando una specifica concretezza professionale ad una viscerale passione, emozionante e pedagogica al tempo stesso.

Il filologo appassionato – Gentiluomo d'altri tempi, al servizio della politica – per lui incarichi come assessore a Milano e a Varese agli inizi degli anni Novanta – come responsabile di Avt, l'azienda dei trasporti varesina, aveva avuto un ruolo fondamentale nel ripristino della storica funicolare sacromontina. Un sogno romantico, in fondo anche questo, alla luce degli ultimi risultati contabili che danno il trenino di inizio secolo ora in disarmo economicamente. Ma, appunto, il progetto rientrava, oltreché in logiche di ottimizzazione del servizio per il borgo, nel disegno di un appassionato filologo del mondo dei trasporti, intesi davvero come cartina tornasole dell'intelligenza umana e dell'ottimismo del progresso.

Il luogo del viaggio – Come un luogo utopico è la sua creazione a Ranco, a due passi dal lago. Un viaggio nel tempo dai primi mezzi di locomozione al futuro; un luogo aperto a tutti, gratuito, polveroso e vissuto come sono tutte le cose che segnano su di sè lo scorrere fisico del tempo, raccontano il passato e anticipano il futuro. Ogliari ne ha fatto un luogo deputato alla raccolta degli oggetti del viaggio e della loro poesia discreta, un viaggio didattico per bambini alla scoperta del mondo, per adulti alla ricerca delle proprie radici; forse troppo angusto per la sua idea così titanica di racchiudere il cammino dell'uomo dai carretti a cavallo ai viaggi sulla luna, dal vapore all'elettricità, fino ad una vagheggiata città ideale.

Il giocattolo serissimo – Si entrava volentieri in quel calembour. E la cordialità sua e dei suoi collaboratori era costante e non scontata. Segno di un imprinting, dato dall'avvocato al mondo che lo circondava, di vecchio taglio, così diversa dall'affabilità artefatta che si riscontra in molti altri luoghi. A Ranco, Ogliari ha portato un grande giocattolo. Dopo essere stato insignito di premi e riconoscimenti a livello nazionale, benemerito per la scuola, l'arte, la cultura, direttore per 25 anni del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, in questo piccolo canto di mondo ha creato un giocattolo divertito e serissimo, nel suo piccolo il geniale riconoscimento ad un territorio che dai treni fino agli aerei ha sempre avuto da dire la sua e in alcuni casi prima degli altri.